A poco meno di tre mesi dalla celebrazione della festa di Santa Lucia patrona di Siracusa, continua a far discutere in città la “Barbie” realizzata dai due artisti argentini Poor&Marianela, all’anagrafe Pool Paolini e Marianela Perelli, che rappresenta la martire aretusea.”Una provocazione inutile, sciocca, ed offensiva del sentimento di molte persone siracusane ad opera di artisti che non hanno nulla da dire”, spiega ai microfoni de ilfattoquotidiano.it l’avv. Giuseppe Piccione, Presidente della Deputazione della Cappella di Santa Lucia, che organizza la celebrazione della festa. “Una banalizzazione che non tiene conto della forza e della testimonianza della storia di Santa Lucia, una ragazza di 14 anni ricca e bella, che ha rinunciato a una vita piena di privilegi, subendo dei soprusi, per dare tutto ai poveri. Lucia – spiega – poteva essere una Barbie, ma ha rifiutato tutto per diventare una martire”. L’installazione artistica intitolata “Barbie, The Plastic Religion” sarà esposta dal prossimo 11 ottobre al “P.O.P.A.”, galleria d’arte contemporanea di Buenos Aires, oltre a quelle di Santa Lucia saranno presenti 32 modelli di Barbie e Ken adattati alle più importanti figure sacre della religione cattolica, dell’ebraismo e del buddhismo. “Più che plastificazione della religione parlerei di commercializzazione della religione. Purtroppo – ammette padre Rosario Lo Bello –, la colpa è anche nostra che banalizziamo la santità, come avviene per le immaginette presenti nei lumini. Dovremmo educare i fedeli a capire che qualsiasi rappresentazione della santità deve essere fatta con mezzi e modi opportuni”  di Saul Caia e Dario De Luca

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