Mentre sta per iniziare il Consiglio dei ministri a Palazzo Chigi, arriva la notizia che Donato Bruno, il senatore di Forza Italia che il partito di Silvio Berlusconi ha indicato quale candidato alla Corte Costituzionale (assieme a Luciano Violante indicato dal Pd), risulta indagato dalla Procura di Isernia. Tra i pochissimi i deputati in giro nei palazzi romani, ilfattoquotidiano.it prova a chiedere se Bruno continuerà ad essere sostenuto e votato per la Consulta. Per Ettore Rosato, deputato dem afferma: “Bruno indagato? Ora leggo la notizia e poi le dico? E’ stata una scelta e non un imposizione quella di indicare dei politici per la Corte Costituzionale”. Le tredici fumate bianche che si susseguono da dieci giorni per Rosato non sono un problema: “La Corte è stata sempre eletta con delle lunghe lunghe fumate nere e poi una bianca”. “Lo scopro adesso” afferma Ernesto Carbone, deputato Pd e membro della nuova segreteria del partito. Un indagato, per quanto mi riguarda fino a prova contraria, fino a sentenza passata in giudicato, è sempre innocente. Non stiamo minando la credibilità della Corta, certamente non è uno spettacolo però sono sicuro che martedì ce la faremo”. Con nuovi nomi? Carbone saluta e si allontana  di Manolo Lanaro

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