Il consiglio dei ministri degli esteri dell’Unione europea accoglie “con favore” la decisione di alcuni stati membri a consegnare le armi ai curdi iracheni, che combattono l’Isis. Lo si legge nelle conclusioni sull’Iraq della riunione di Bruxelles. La risposta alle richieste dei curdi “saranno fatte in accordo alle capacità e leggi nazionali degli Stati membri e col consenso delle autorità nazionali irachene”, si legge nelle conclusioni del Consiglio dei ministri degli esteri dei Ventotto a Bruxelles. L’Ue valuterà inoltre come prevenire che lo Stato islamico (Isis) tragga beneficio dalla vendita di petrolio e condanna i sostenitori finanziari dell’Isis, che contravvengono alle risoluzioni dell’Onu. I ministri degli Esteri hanno accolto con favore la nomina di Heider Al Abadi come premier designato dell’Iraq e confida “che proceda con urgenza alla formazione di un nuovo governo” insistendo sull’importanza che sia “inclusivo e risponda alle aspirazioni di tutti gli iracheni”. L’Unione Europea condanna “le atrocità e gli abusi dei diritti umani, in particolare quando vengono commessi contro minoranze religiose e gruppi più vulnerabili. Alcuni di questi atti, commessi in Iraq ed in Siria, possono costituire crimini contro l’umanità e devono essere indagati velocemente in modo tale che i responsabili ne rispondano”.  I ministri degli Esteri Ue sottolineano, infine, “il bisogno di un’azione immediata per facilitare l’accesso alle popolazioni che si trovano in situazioni di necessità”, ed “accoglie con favore gli sforzi fatti dagli Stati Uniti e da altri partner”. Con questa presa di posizione, in ogni caso, si allontana ulteriormente l’ipotesi di un intervento di terra da parte degli Usa, come già peraltro aveva spiegato il Pentagono. 

Parigi: “L’Europa si mobiliti”. Berlino: “Vediamo di cos’hanno bisogno”
In sostanza tutti gli Stati membri avranno le “mani libere”. D’altra parte la Francia nei giorni scorsi aveva già avviato operazioni per far arrivare armi nell’area. “La Francia è stato uno dei primi Paesi ad agire sia sotto il profilo degli aiuti umanitari che delle armi – ha detto prima della riunione il ministro degli Esteri francese Laurent Fabius – Ho chiesto questa riunione perché spero che l’Europa intera si mobiliti a sostegno dell’Iraq e dei curdi, che stanno soffrendo in modo atroce. E’ il senso di questa riunione e avremo il risultato tra poche ore”. Diversa la posizione della Germania: “Gli europei non si possono limitare ad elogiare la lotta coraggiosa delle forze di sicurezza curde – ha dichiarato il ministro Frank-Walter Steinmeier – Questo fine settimana andrò in Iraq per studiare sul posto di ciò di cui hanno bisogno. Andremo al limite di ciò che è giuridicamente e politicamente possibile”. Berlino, ha ricordato il governo, invia aiuti per 4,5 milioni di euro.

La posizione italiana: “Passaggio parlamentare”
L’Italia sta valutando l’invio di armi ai curdi, “ma per la decisione politica è necessario il passaggio parlamentare”. Così il ministro degli Esteri Federica Mogherini al termine del Consiglio Esteri dell’Ue. “Abbiamo ricevuto da parte dai curdi richieste di sostegno e stiamo facendo una valutazione tecnica con loro e anche col ministero della Difesa”, ha detto. La Ue lascia infatti la decisione ai singoli Stati secondo volontà e possibilità e quindi eventuali scelte dovranno essere prese dal governo italiano. La Svezia, per esempio, è stata chiara: “Ho accolto con favore quello che gli Stati Uniti, la Francia ed altri hanno fatto – ha detto il ministro Carl Bildt – La Svezia per altre ragioni non può, e per questo si concentra in quello che sa fare meglio, cioè gli aiuti umanitari”.

Il 16 e 17 agosto due voli per aiuti umanitari: acqua, biscotti, tende e sacchi a pelo
Intanto tutto è pronto per gli aiuti umanitari provenienti dall’Italia. “Col ministro Pinotti (Difesa, ndr) abbiamo dato il via al piano di assistenza italiana per l’Iraq – ha detto la Mogherini prima del vertice di Bruxelles – Si tratta di sei voli, i primi due domani (16 agosto, ndr), che porteranno innanzi tutto generi di prima necessità, quello che ci è stato richiesto dagli operatori sul terreno attraverso l’Unicef. Soprattutto acqua, cibo, biscotti proteici, tende e sacchi a pelo”. Il ponte aereo prevede sei voli, per la distribuzione attraverso l’Unicef di 36 tonnellate di acqua, 14 tonnellate di biscotti proteici, 200 tende da campo e 400 sacchi a pelo. Il ministero della Difesa ha messo a disposizione un aereo C130J dell’Aeronautica Militare, l’equipaggio e specialisti dell’esercito. Il piano prevede due voli il 16 agosto per la consegna a Erbil di 20 tonnellate di acqua e otto di biscotti, un volo il 17 agosto (10 tonnellate di acqua e quattro di biscotti), un volo il 18 agosto (sei tonnellate di acqua e due di biscotti), un volo il 19 agosto (100 tende e 200 sacchi a pelo) e un volo il 20 agosto (100 tende e 200 sacchi a pelo). La nuova operazione fa seguito agli stanziamenti già disposti nelle ultime settimane per aiuti di emergenza: 980mila euro a Oms, Pam e Unicef e un milione di euro per attività organizzate sul posto da Ong italiane in raccordo con l’ambasciata italiana a Baghdad.

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