Fatturato e punti vendita in calo ma quota di mercato in crescita per i supermercati Coop. Nel 2013 il marchio del sistema cooperativo ha registrato ricavi per 12,7 miliardi di euro contro i 13,1 del 2012, mentre sui 1.467 supermercati e ipermercati che si contavano nel 2012 ne restano poco meno di 1.200. Un andamento spiegato in parte dalla cessione della rete dei discount. Nello stesso periodo, però, la “fetta” di Coop nella torta della grande distribuzione italiana è salita al 19,1% dal 18,5% dell’anno prima e i soci sono saliti da 7,9 a 8,1 milioni. Dal bilancio consuntivo presentato mercoledì risulta poi che i dipendenti sono 54.700. Il comparto delle vendite on line, in cui ha debuttato lo scorso autunno con Coop on line, ha registrato 3,2 milioni di visitatori. Nel frattempo si allarga l’offerta nei settori di mercato parzialmente liberalizzati, come la vendita di farmaci senza ricetta: sono 119 i Coop salute, nei quali, stando a quanto riporta il bilancio, i medicinali che non prevedono obbligo di prescrizione costano in media il 25% in meno rispetto al canale farmacia.  

Secondo il presidente Marco Pedroni, in carica da un anno, “in uno scenario che per la prima volta fa registrare timidi segnali di risveglio Coop va meglio della media” e mantiene “la leadership” nella grande distribuzione. Pedroni ha annunciato che nel consiglio di amministrazione di Coop Italia saranno presenti da ora in poi rappresentanti di tutte le nove grandi cooperative: Coop Liguria, Lombardia, Novacoop, Coop Adriatica, Coop Consumatori Nord Est, Coop Estense, Coop Centro Italia, Unicoop Firenze e Unicoop Tirreno. 

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