Una manifestazione contro la Regione e il suo piano di gestione rifiuti. È dal Movimento 5 stelle di Parma, la città dove a fine agosto 2013 è stato acceso l’ultimo inceneritore dell’Emilia Romagna, che parte l’iniziativa che ha come obiettivo quello di costringere l’amministrazione regionale di Vasco Errani a rivedere la bozza del piano di gestione rifiuti. Un intento che stride con il pronunciamento dell’Unione Europea, che proprio nei giorni scorsi invece ha dato la sua benedizione al documento, che dovrebbe essere approvato dall’assemblea legislativa a metà luglio. E’ per quella data che è prevista la manifestazione che porterà sotto gli uffici di via Aldo Moro comitati, associazioni ambientaliste e attivisti Cinque stelle.

“Stiamo coinvolgendo i comitati e gli attivisti del Movimento della Regione – ha spiegato il sindaco Federico Pizzarotti – Vogliamo dimostrare che, se si lavora, è possibile ottenere risultati, e quindi proporre un piano più ambizioso sul tema dello spegnimento degli impianti”. Nel progetto di Errani l’obiettivo è di portare entro il 2020 la raccolta differenziata al 70 per cento e di chiudere due degli otto impianti di incenerimento dell’Emilia Romagna. Ma per Pizzarotti e i suoi il piano è conservativo, più che propositivo, visto che Parma in soli 18 mesi ha già raggiunto, in termini di differenziata, gli obiettivi imposti dalla Regione. “La politica non si deve sedere su se stessa, ma darsi obiettivi che guardino al futuro – ha continuato il sindaco – Noi vogliamo che venga preso in considerazione un documento più coraggioso, dimostrando, dati alla mano, che è possibile andare oltre”.

Negli obiettivi del Movimento 5 stelle la raccolta differenziata tra sei anni dovrebbe superare la soglia del 70 per cento, in modo da poter arrivare alla dismissione almeno di sei degli otto inceneritori regionali. Questo non vorrebbe per forza dire salvare Parma dal forno di Ugozzolo, che sta costando al sindaco Pizzarotti le continue critiche dei fondatori del Movimento Beppe Grillo e Gianroberto Casaleggio, e che anche recentemente ha fatto vacillare la sua posizione all’interno dei Cinque stelle sulla scia delle accuse di non avere mantenuto le promesse in campagna elettorale. L’inceneritore di Parma infatti è uno degli impianti più moderni realizzati e sarebbe in ogni caso uno degli ultimi ad essere spento. Ma l’idea di ridurre drasticamente il numero di camini nella Food Valley emiliano-romagnola sarebbe comunque un risultato, che per i Cinque stelle sarebbe facilmente raggiungibile, a patto che il piano regionale venga cambiato.

Per questo nella manifestazione sono coinvolti anche i comitati contro i rifiuti, che da anni, così come a Parma, combattono contro i forni dei loro territori. “In 18 mesi noi abbiamo raggiunto quasi il 70 per cento di raccolta differenziata – ha spiegato l’assessore all’Ambiente del Comune di Parma Gabriele Folli – in poco tempo abbiamo ridotto i rifiuti di 15mila tonnellate rispetto allo scorso anno. I fatti dimostrano che si possono raggiungere risultati migliori in poco tempo, non come quelli preventivati dalla Regione”. Di differente opinione è l’Unione Europea, che invece ha promosso il piano di gestione rifiuti regionale sia perché risponde al diritto comunitario, sia “per la particolare qualità del piano stesso nel prefigurare previsioni e scenari futuri di gestione dei rifiuti giudicati virtuosi, consistenti e soprattutto attuabili”. Ma Folli non è convinto e il timore è che il plauso dell’Ue possa portare a liquidare in fretta il documento, senza una vera e propria discussione: “Non so su che basi abbiano fatto la valutazione, visto che il piano è ancora in itinere – conclude – probabilmente hanno valutato positivamente l’indirizzo, ma gli obiettivi sono troppo poco ambiziosi”.

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