“Spiacente, qualcosa è andato storto. Stiamo lavorando per risolvere il problema al più presto”. Firmato Facebook. Tradotto: social network irraggiungibile, per un down di circa un’ora in almeno quindici Paesi al mondo (Asia in primis, ma anche in Europa, e in Italia dalle 9.45). “Sorry, something went wrong. Wère working on getting this fixed as soon as we can‘ si leggeva intanto sulla home page del sito, in crash al pari della sua versione mobile. Un inconveniente immediatamente notato dalla Rete, visti anche gli oltre un miliardo e 230 milioni di utenti (dato aggiornato a novembre 2013) del sito di Mark Zuckerberg. Le prime ‘lamentele’ per il down direttamente su Twitter, con gli utenti che hanno immediatamente creato l’hashtag #facebookdown per commentare il disservizio. Le cui cause, però, sono ancora ignote. Nel frattempo, però, secondo quanto risulta all’emittente Nbc, la società proprietaria del social network ha inviato una email per avvisare di un’indagine conoscitiva al fine di risalire ai motivi che hanno portato al black out in Italia, Regno Unito, India e altri Paesi del mondo. Poco dopo, inoltre, Facebook ha ammesso il down di oggi e si è scusato pubblicamente. “Questa mattina si è verificato un problema che ha impedito ad alcune persone di postare su Facebook per un breve periodo di tempo – si legge nel comunicato – Facebook ha risolto velocemente la criticità ed è stato ripristinato al 100%. Facebook si scusa per lo spiacevole inconveniente”. Le scuse, tuttavia, non sono bastate ad evitare polemiche e ironie: su Twitter, ad esempio, gli utenti si sono chiesti se il down in Italia non fosse dovuto alla eccessiva ricerca delle soluzioni per i temi di maturità. 

I precedenti
L’ultima grande interruzione di Facebook risale al 9 maggio scorso, quando un enorme numero di utenti non furono in grado di accedere ai loro account. Altro precedente nell’ottobre 2013, quando un’operazione di manutenzione causò un’interruzione simile a quella di oggi. Tre indizi in meno di un anno smentiscono clamorosamente la battuta dell’attore che impersona Mark Zuckerberg nel film The Social Network: “Noi non crashiamo mai!” diceva. Smentito ancora.

Non solo Facebook ed economia social
Allo stesso modo altre app “satelliti” in possesso di Facebook, come Whatsapp e Instagram, avevano registrato nei mesi scorsi disservizi proprio dopo esser passate nelle mani di Mark Zuckerberg. Il down di oggi, inoltre, non è solo un disservizio, ma anche un danno economico e di immagine non di poco conto. Numerose, infatti, le aziende che hanno fatto del social network uno strumento di lavoro: attraverso inserzioni pubblicitarie, pagine ufficiali, hanno delegato a Facebook buona parte delle loro strategie di marketing.  

Ripercussioni in borsa

A qualche ora dall’apertura dei mercati in America, il titolo Facebook (FB) resta debole, in calo (-1,45%) sul listino del NASDAQ di Wall Street.

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