Famosa. Famosissima. Ha fatto il giro del mondo e, in questi giorni, ha fatto il giro della rete. La banana, infatti, nell’ultima settimana è diventata territorio di comunicazione, bandiera dell’integrazione e della lotta alla stupidità. Il tutto sul web. Già, perché qualche “genio” l’ha lanciata dagli spalti a un metro dal calciatore del Barcellona Dani Alves (uno abituato a “segnare”) che, in men che non si dica, l’ha sbucciata e ingoiata, facendo subito “rete” e la rete ha immediatamente stigmatizzato l’accaduto dando il via ad una campagna di solidarietà quasi spontanea. Quasi.

L’immediatezza della reazione di Alves e la prontezza dei relativi gadget in vendita hanno sollevato, appunto, qualche dubbio in merito alla spontaneità del gesto ma, anche se fosse il frutto (scusate il gioco di parole) di una campagna di comunicazione, nulla toglierebbe alla sua genialità. Anzi.

Certo è che la banana è un alimento nutriente (non solo per le scimmie) e poliedrico che si presta a diverse interpretazioni e manipolazioni gastronomiche: cruda o cotta, da sola o in abbinamento, per preparazioni dolci e salate. La si mangia in tutto il mondo (un po’ come la pizza) nelle torte, oppure con il gelato nella famosissima banana split o, ancora, caramellata come fanno in Oriente. 

Si può apprezzare “alla cubana” e “alla brasiliana”, salata e fritta come contorno di carne o pesce e accompagnata a riso e verdure. Altra soluzione è utilizzarla come snack salato vicino a qualche drink. La nostra ricetta preferita è quella che la vede, cruda, abbinata al gorgonzola, alle noci e alla mortadella e questo scatenerà qualche purista dell’alimentazione…

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