‘Il caso Stamina e la prova dei fatti’. E’ questo il titolo del libro di Paola Binetti e Francesca Lozito, presentato ieri alla Camera, in sala della regina. Tra gli ospiti ci sono Rosy Bindi, ministro della Salute quando scoppiò il caso Di Bella e Renato Balduzzi, ex titolare del dicastero durante il governo Monti. Fu lui a varare il decreto che permise ai malati di proseguire il trattamento negli Spedali civili di Brescia nel marzo 2013. “Non faccio nessun mea culpa, ho agito in seguito ad un caos normativo dovuto a diverse ordinanze giudiziarie, io mi sento responsabile del decreto che ho emanato, poi il testo è stato modificato in Parlamento”, si difende l’ex ministro.  “Il caso Stamina è senza fondamento scientifico, mentre il professor Di Bella non era un malintenzionato, mise a disposizione subito il protocollo per la sperimentazione”, fa il paragone con l’oggi l’ex ministro della Salute Rosy Bindi. “Noi reggemmo il colpo dell’emotività, fu un vero caso sanitario, riguardava una platea molto più ampia, tutti credevano al professor Di Bella – racconta ancora la Bindi – qui i malati coinvolti sono un numero ridotto, lo sbaglio è a monte, della Regione Lombardia che ha fatto partire una sperimentazione senza regole”  di Irene Buscemi

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