Gianni Cuperlo si dimette da presidente del Pd, dopo il rovente scontro con Matteo Renzi, avvenuto ieri alla direzione del Pd sulla legge elettorale e sull’accordo con Silvio Berlusconi. “Funziona così un partito?” – ha chiesto polemicamente Cuperlo nel suo intervento, bollando come “non convincente” la proposta di riforma elettorale, soprattutto a causa della mancanza delle preferenze – “Io temo di no. Io credo di no. Io spero di no”. Immediata la replica del segretario del Pd: “Gianni, te lo dico con amicizia: questo tuo riferimento esplicito al tema delle preferenze o delle primarie l’avrei voluto sentire dire, quando tu insieme ad altri vi siete candidati senza passare per le primarie la volta scorsa. Se me lo dice Stefano Fassina, che prende 12mila voti, è diverso che se me lo dice un altro, anche in quota Renzi, che è entrato con il listino”. L’affondo ha fatto infuriare Cuperlo, che si è alzato dal tavolo della presidenza

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