L’obiettivo è far apprezzare, a chi non può ammirarla, anche la torre degli Asinelli di Bologna. Toccando gli spigoli e girandole intorno se ne può sentire l’inclinazione. Ascoltando i rumori del traffico che si allontanano, percependo le temperature sempre più basse, si può intuire l’altezza che raggiunge. La neonata associazione ‘Girobussola’, prima nel suo genere in Italia, vuole offrire ai non vedenti una esperienza particolare di conoscenza del capoluogo emiliano, del suo cibo, della sua storia, dei suoi musei. “Per ora, grazie a delle mappe tattili che abbiamo preparato noi, ai turisti che arrivano da varie parti d’Italia facciamo comprendere le bellezze della città: le due torri, la basilica di San Petronio, Santo Stefano e le sue sette chiese, San Luca”, spiega a ilfattoquotidiano.it Marta Giacomoni, che assieme ad altri nove ragazzi, tutti sotto i trent’anni, ha messo in piedi l’associazione lo scorso ottobre. “Tuttavia oltre alle solite visite guidate stiamo pensando, con il nostro progetto Bologna in tutti i sensi, a dei veri e propri periodi di studio da passare qui, per esempio frequentando dei corsi con Felice Tagliaferri“, scultore cieco di fama internazionale che vive a pochi chilometri dal capoluogo, a Sala Bolognese, e che ha partecipato al docu-film di Silvio SoldiniPer altri occhi.

La scommessa di ‘Girobussola’ è ambiziosa, così come lo è la prospettiva di riuscire a creare, in questo modo, una nuova nicchia di turismo per una città che, da quando il suo sistema fieristico è stato soppiantato da quello di Milano, cerca di attrarre sempre nuovi visitatori: “Noi partiamo da un concetto: che cosa si può toccare? Ecco, la basilica di Santo Stefano si presta benissimo a essere compresa attraverso il tatto”, spiega Giacomoni, che è figlia di un non vedente e dunque conosce bene le necessità degli utenti di Girobussola (nella foto uno scatto tratto dal sito dell’associazione durante la visita alla basilica di Santo Stefano, ndr). “Anche gli odori sono fondamentali nelle visite ai monumenti ma soprattutto nella natura. E infatti stiamo lavorando anche con l’orto botanico per far scoprire la fisionomia delle piante e i loro odori anche a chi non può osservarle”. La fortuna della associazione ‘Girobussola’ è quella di operare in una città che storicamente è attenta a chi è affetto da cecità. Tanto per fare un esempio, all’interno dell’istituto dei ciechi ‘Cavazza’, sorto a Bologna un secolo fa e conosciuto in tutta Italia, con cui la collaborazione della associazione è continua, si trova il museo tattile ‘Anteros’, uno dei pochi in Italia a offrire la riproduzione tattile dei più importanti dipinti della storia dell’arte (anch’esso mostrato nel docu-film di Soldini, ndr).

In questi giorni tra Natale e Capodanno l’associazione, che lavora soprattutto per turisti che vengono da fuori Bologna, sta organizzando delle escursioni nell’appennino bolognese: “Cerchiamo di organizzare delle situazioni mirate e studiate. E soprattutto proviamo sempre a non portare dei gruppi giganteschi, ma facciamo in modo che ci sia un accompagnatore per uno o due turisti.” In questi primi mesi di vita la ‘Girobussola’ sta andando avanti con i soli contributi dei turisti, ma presto, è la speranza di Marta Giacomoni, potrebbe arrivare qualche finanziamento: “Speriamo di potere essere riconosciuti presto come onlus“. 

Articolo Precedente

2014, dieci cose che un politico serio dovrebbe proporre agli italiani

next
Articolo Successivo

Bologna, orchestra con 72 under 30: “E ora musica classica in fabbriche e carceri”

next