“Hanno detto tutti che festeggerò il mio settantesimo compleanno in fabbrica, ma io sono qui per ricordare mio padre”. Accolto da applausi e cori da stadio, ieri sera l’ex bomber nerazzurro, Roberto Boninsegna, ha incontrato i lavoratori della Cartiera Burgo di Mantova, da otto mesi in presidio permanente. Per oltre un secolo, dallo stabilimento mantovano è uscita la materia prima di tutti quotidiani e i settimanali d’Italia. Fino a febbraio di quest’anno, quando la crisi dell’editoria ha costretto l’azienda a mettere in cassa integrazione i 175 operai. “Mio papà Bruno ha lavorato qui come saldatore per 36 anni” ha raccontato l’ex campione, davanti a una sala mensa affollata di persone di ogni età, appassionati di calcio e non. “Ritrovo un po’ di lui in questi ragazzi. Nelle loro rivendicazioni e nella loro protesta vedo quelle che faceva mio padre negli anni Cinquanta”  di Giulia Zaccariello

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Mantova, Boninsegna visita la cartiera in crisi. “I fumi uccisero mio padre”

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