La stazione ferroviaria di Reggio Calabria è stata bloccata per sei ore. I lavoratori precari della Regione hanno occupato i binari perché non percepiscono da sei mesi lo stipendio e perché stanchi di una stabilizzazione che non arriva da quasi 15 anni. Momenti di tensione, ma nessuno scontro con Polizia e Carabinieri in assetto antisommossa. “Lavoriamo in nero per lo Stato che non ci paga neanche i contributi”, raccontano i manifestanti che hanno tolto il blocco dai binari solo dopo che hanno ottenuto un tavolo ministeriale per discutere della loro prospettiva futura fissato a Roma per mercoledì 6 novembre, alle 16.30, nella sede della Presidenza del Consiglio. In tutto sono 5mila i lavoratori calabresi precari Lsu e Lpu. “Viviamo grazie ai nostri genitori – dicono disperati – e chi non li ha va a rubare”. La politica? “Pensa a sfruttarci solo per il nostro voto e si ricorda di noi in campagna elettorale”  di Lucio Musolino

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Piazzapulita, l’imprenditore del mobile: ‘Entri in cassa integrazione e ti pago in nero’

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I “diversamente stabilizzati” di Letta. Salva 10mila precari, ne mette a rischio 190mila

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