A volte ritornano, a modo loro. Luciano Moggi, ex direttore generale della Juventus radiato dal mondo del pallone a seguito dello scandalo di Calciopoli, ha presentato tramite i suoi avvocati un ricorso alla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo contro le sanzioni dalla giustizia sportiva, riconosciute poi anche dalla giustizia ordinaria. Secondo Moggi e il suo legale Federico Tedeschini, la giustizia sportiva avrebbe violato sia le regole del giusto processo che il cosiddetto divieto di discriminazione, pertanto lo stato italiano deve essere ritenuto responsabile di tali violazioni e deve essere costretto dalla corte per i diritti umani a reintegrare Moggi nel calcio, oltre a accordargli un equo compenso per il danno subito. Come spiega poi il suo legale, la richiesta avanzata a Strasburgo è di “trattazione prioritaria del ricorso ai sensi dell’art.41 del Regolamento di Procedura della Corte”, e quindi dovrebbe far sì che la risposta arrivi entro sei mesi.

Vero deus ex machina del circo pallonaro, da quando negli anni Settanta smise i panni di dipendente delle Ferrovie dello Stato a Civitavecchia per vestire a tempo pieno quelli di osservatore calcistico per la Juventus, la sua carriera è stata in continua ascesa. Dopo la Juve diventa consulente di mercato alla Roma, direttore sportivo alla Lazio, dirigente al Torino e poi al Napoli già scudettato di Maradona, dove prende il posto del suo mentore Allodi. Dopo un ritorno alla Roma e poi al Torino, è chiamato da Gianni Agnelli alla Juve, dove con Bettega e Giraudo forma la triade che domina il calcio italiano fino a metà degli anni duemila. Coinvolto in numerosi processi sportivi e non, il punto di svolta è Calciopoli. Radiato dalla disciplinare nel giugno 2011, la sentenza è confermata in appello dalla Corte Federale e in cassazione l’anno dopo dall’Alta Corte di Giustizia del Coni. Lo stesso anno il Tar del Lazio respinge il suo ricorso in sede di giustizia ordinaria.

Oggi ‘Lucky Luciano’, come era chiamato nell’ambiente, ha presentato il ricorso alla corte dei diritti umani lamentando che la giustizia sportiva abbia violato ben cinque articoli della Convenzione Europea dei diritti dell’uomo: articolo 6 (diritto a un equo processo), articolo13 (diritto a un ricorso effettivo), articolo 14 (divieto di discriminazione), articolo 17 (divieto dell’abuso del diritto) e articolo 18 (limite all’applicazione della restrizione dei diritti). Secondo la nota del suo avvocato Tedeschini, Moggi lamenta “non solo la gravità delle sanzioni inflittegli in violazione del principio di proporzionalità ai fatti contestati, ma anche che tali sanzioni siano frutto della scelta delle autorità sportive e giudiziarie nazionali di non tutelare i diritti dell’esponente riconosciuti dalla Convenzione”. E per questo chiede il reintegro e il pagamento dei danni.

Ma la vicenda giudiziaria di Moggi non si ferma qui. Al processo penale di Napoli su Calciopoli, l’ex dg bianconero è stato condannato in primo grado a 5 anni e 4 mesi di reclusione e all’interdizione perpetua dai pubblici uffici. Dopo la sentenza di appello solamente per coloro che hanno scelto il rito abbreviato (vedi l’altro componente della triade Giraudo) si attende ora il secondo grado per gli altri. A Roma, invece, Moggi è stato condannato nel 2009 in primo grado a 1 anno e 4 mesi di reclusione, poi ridotti in appello a 1 anno nel 2011, per la vicenda della Gea World, l’associazione di procuratori e intermediari sportivi dei figli di (noti personaggi del calcio e del capitalismo italiano, tra cui il figlio di Moggi, Alessandro) dove nei due gradi di giudizio finora espressi i Moggi sono stati condannati per minacce e violenza privata, mentre è stata escluso il reato di “associazione per delinquere finalizzata all’illecita concorrenza”. In attesa della Cassazione, da ricordare come la nuova Gea di Alessandro Moggi sia già tornata in scena. Mentre il padre Luciano, che come commentatore sportivo in diversi giornali e trasmissioni, dal calcio non è mai uscito, attende anche lui questo ricorso per ritornare a calcare il palcoscenico da protagonista.

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