L’aula di Montecitorio ha votato il via libera al testo che istituisce il Comitato parlamentare dei quaranta per le riforme costituzionali ed elettorale. Durante il voto, tutti i deputati del Movimento 5 Stelle hanno esposto in Aula dei manifestini tricolori con la scritta “No deroga art 138”. La presidente Laura Boldrini ha chiesto ai commessi di rimuoverli e i deputati di M5S sono rimasti con le mani in alto, ben visibili. Durante la protesta, da più parti dell’emiciclo i parlamentari hanno urlato ‘buffoni, buffoni!’ all’indirizzo dei 5 Stelle. Particolarmente acceso Maurizio Bianconi (Pdl) che è stato richiamato all’ordine dalla presidente e Luca D’Alessandro (Pdl) che ha rivolto plateali insulti ai grillini al termine dell’intervento di Alessandro Di Battista che ha affermato: ““Il Pd è peggio del Pdl. Puniteci ma prima sbattete fuori i ladri”. Boldrini lo redarguisce. “Non offenda, usi un linguaggio consono”, ma a Simone Baldelli non basta e la attacca: “Qui non è un asilo infantile. Quest’Aula va presieduta con fermezza e serietà”. “Io non mi tiro indietro. A Di Battista non sarà consentito di nuovo offendere”, dice la presidente. La tensione continua a salire. Angelo Cera dell’Udc va in escandescenze e viene fermato da Rocco Buttiglione e i commessi per impedirgli di andare verso i banchi M5S. A quel punto, Boldrini sospende la seduta e convoca i capigruppo. Contro l’azione dei 5 Stelle, tuttavia, si schiera anche l’ex grillino Adriano Zaccagnini. ”Io vorrei portare la mia esperienza di vita: sono stato 8 anni abbonato in curva sud con la Roma. Questa Aula è diventata lo stadio, un mercato, è inaccettabile”  di Manolo Lanaro

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