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Datagate, “Spiati anche i pc dell’Ue”. L’ira di Schulz: “Inaccettabile”

Lo afferma il quotidiano tedesco De Spiegel citando dei documenti in mano di Edward Snowden. Il presidente dell'Europarlamento attacca: "Se fosse vero sarebbero compromessi i rapporti con gli Usa"
Edward Snowden
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La National security agency spiava anche i pc dell’Unione Europea. A rivelarlo è il Der Spiegel. Il quotidiano tedesco, citando dei documenti in mano di Edward Snowden, afferma che l’agenzia di spionaggio Usa definisce l’Ue un “target”. 

E non solo. La Nsa ha intercettato telefonicamente gli edifici della missioni diplomatiche europee a Washington e all’Onu a New York. Secondo Der Spiegel, circa cinque anni fa i responsabili della sicurezza Ue, a causa di disturbi nelle telefonate, si sono accorti che alcune delle comunicazioni del Justus Lipsius, il palazzo che ospita il Consiglio Ue e i Vertici dei leader europei, venivano intercettate a distanza. Le ricerche avviate hanno condotto a Evere, una delle aree schermate accanto al quartier generale della Nato, sede della Nsa.  Nel Justus Lipsius, ogni singola delegazione europea dispone di spazi privati, con linee telefoniche e collegamenti internet.

“Se fosse vero, sarebbe un enorme scandalo” sul quale “gli Usa devono dare immediate spiegazioni”, afferma il presidente dell’Europarlamento Martin Schultz. Fosse confermato lo spionaggio a danno dell’Ue, “incrinerebbe gravemente il rapporto con gli Usa ed avrebbe serie conseguenze su ogni tipo di relazione”.

Il Consiglio europeo fa sapere di aver appreso la notizia dallo “Spiegel” e ora “sta verificando con i servizi di sicurezza” quanto rivelato dai documenti resi pubblici da Snowden. Fonti del Consiglio fanno osservare come “lo spionaggio sia una realtà” e “per questo” ci siano i sistemi di controllo delle infrastrutture. Già nel 2003 vennero scoperte miscrospie degli edifici della istituzioni, ma il conseguente procedimento giudiziario “non portò a nulla”.

Intanto il vicepresidente degli Stati Uniti Joe Biden ha avuto un colloquio con il presidente dell’Ecuador Rafael Correa, durante il quale Biden ha fatto pressing affinché il Paese “rifiuti la richiesta di asilo” di Edward Snowden. Lo ha spiegato lo stesso Correa, specificando che la conversazione è avvenuta via telefono. Il giovane, ancora bloccato nell’area transito dell’aeroporto di Mosca, aspetta che qualche Paese accetti la sua richiesta d’asilo. 

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