Per la maggioranza degli americani, meglio compromettere la privacy che mettere a repentaglio la sicurezza del Paese. Secondo un sondaggio di Washington postPew Research Center il 56% del campione dei cittadini Usa ritiene “accettabile” il controllo dei tabulati telefonici, contro il 41% che lo considera “inaccettabile”. In sostanza, l’amministrazione di Washington deve dare priorità assoluta a fermare il terrorismo. Un’indagine che arriva a pochi giorni dallo scandalo del vasto programma di controllo dei tabulati telefonici, le transazioni tramite carte di credito e le comunicazioni via Internet, condotto negli Stati Uniti dai servizi della National Security Agency (Nsa).

Inoltre il 62% considera che fermare i terroristi è prioritario rispetto alla privacy, mentre solo il 34% sostiene il contrario. Infine il 45% pensa che il governo dovrebbe poter controllare l’attività online di chiunque, mentre il 52% è contrario. Il sondaggio segnala una crescita del sostegno del pubblico alla sorveglianza delle comunicazioni (nel 2006 i favorevoli erano il 51% e i contrari il 47%), specialmente fra gli elettori democratici. Ben il 69% dei democratici ritiene che la lotta al terrorismo sia prioritaria sulla privacy, con una crescita di 18% rispetto al 2006 quando al governo c’era George Bush. Al contrario fra i repubblicani i sostenitori della prevalenza della privacy sono saliti del 22%.

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