“L’Italia è diventata un’unica Tangentopoli”. Antonio Ingroia commenta così l’ondata di arresti degli ultimi giorni. A Milano, durante il dibattito con i candidati di Rivoluzione civile moderato da Marco Travaglio e Stefano Zurlo (Il Giornale), l’ex pm di Palermo illustra le sue proposte contro la corruzione: “Se questa è diventata sistemica – spiega – ai corrotti va estesa la normativa che oggi viene applicata ai patrimoni dei mafiosi”. Quello che la legge La Torre prevede per i processi di mafia, secondo Ingroia, va applicato anche nel caso ci siano gravi indizi di tangenti: qualora i patrimoni accertati siano sproporzionati rispetto al reddito dichiarato, se ne disponga prima il sequestro e successivamente la confisca, se l’imputato, che avrebbe l’onere della prova solo riguardo alla provenienza dei patrimoni, non ne dimostra la provenienza lecita. “Bisogna stare dalla parte della legalità non solo perché è giusto – conclude – ma perché la legalità, soprattutto in una situazione di sfascio come quella italiana di oggi, può diventare un motore di sviluppo economico” di Luigi Franco

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