L’ufficio di procura antidoping, a seguito delle notizie di stampa apparse in merito al ciclista Mario Cipollini, comunica di aver aperto il relativo fascicolo come “atti relativi”. Lo rende noto il Coni con una nota pubblicata sul sito ufficiale. L’ex velocista toscano, campione del mondo a Zolder 2002, sarebbe implicato, secondo i documenti pubblicati dalla Gazzetta dello Sport, nella Operacion Puerto per via del suo presunto legame con il medico Eufemiano Fuentes, che nel corso degli anni gli avrebbe prescritto trasfusioni di sangue, Epo e ormoni.

Cipollini, attraverso il suo legale, Giuseppe Napoleone, aveva immediatamente respinto ogni accusa: “Non c’è nessun riscontro oggettivo. Il numero di fax che compare nelle carte è un numero di telefono, non vi è nessuna conferma di trasmissione ed è un appunto a penna, di un numero, tra l’altro, che era a disposizione di migliaia di persone”. L’avvocato di Cipollini accusa la stampa italiana di voler creare “un nuovo caso Armstrong” e esclude categoricamente che il suo assistito abbia avuto rapporti con Fuentes.

Nelle ultime ore sono però emersi ulteriori elementi che evidenzierebbero l’implicazione di Cipollini nella faccenda. Nelle carte si leggono i pagamenti richiesti da Fuentes al “Re Leone” per le forniture di sostanze dopanti: il medico parla di “15mila euro per una cassa di ormoni”, di accordi da “35mila più 1000 a tappa per Giro d’Italia e Tour de France” e di “5mila per la Coppa del Mondo”.

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