La Rai chiede alla commissione di vigilanza di prevedere e apportare modifiche al regolamento sulla par condicio per poter mettere il servizio pubblico nelle migliori condizioni possibili per la realizzazione di confronti televisivi tra i capi delle coalizioni in corsa alle elezioni politiche. Una richiesta formulata dai vertici aziendali – il presidente Anna Maria Tarantola e il direttore generale Luigi Gubitosi – nel corso dell’audizione che partita per essere esaustiva, com’era forse nelle aspettative della commissione, si è invece rivelata interlocutoria. Tanto che bisognerà attendere la prossima settimana per avere un quadro preciso in tal senso.

Il presidente Tarantola ha annunciato che dall’azienda verranno “proposte emendative in un’ottica migliorativa, specie sulle modalità relative alla conduzione dei confronti”. E sempre in tema di par condicio, in più l’assicurazione da parte di Tarantola di un “monitoraggio attento e rigoroso sull’equilibrio delle presenze, tenendo in stretta considerazione le indicazioni che ci sono state date” attraverso il regolamento della Vigilanza e quelle che sono le indicazioni dell’Autorita’ garante delle comunicazioni. Assicurazioni di attenzione e monitoraggio costante sono venute anche dal dg Gubitosi, mentre il vice direttore generale Antonio Marano, responsabile dell’offerta televisiva, ha sottolineato come gli ascolti “molto bassi” delle tribune politiche che vanno in onda in seconda serata dipendano dalla controprogrammazione degli altri canali.

L’azienda ha fatto sapere che si sta realizzando il riequilibrio delle presenze sollecitato dall’Agcom. “La Rai si è subito adeguata al richiamo dell’Authority”, ha aggiunto la presidente. E questo comportamento “la Rai lo deve tenere anche nella seconda parte del periodo di par condicio (cioè nell’ultimo mese che precede il voto, ndr), specie per le conferenze stampa ai capi coalizione e ai rappresentanti di lista”. A questo proposito Tarantola ha però sottolineato che si potrà parlare di numeri e di nomi solo una volta ultimata la procedura di presentazione e ammissione di liste, “ma se si pensa che si possa superare il numero di 20 diventa impossibile osservare le indicazioni della Vigilanza”.

E quindi ecco la richiesta di chiarimenti sui confronti, una sorta di “diteci come dobbiamo muoverci”. Tarantola ha chiesto di sapere “come farli tra i leader”, ricordando che indubbiamente i confronti sono argomento appetibile per il pubblico televisivo. Ma “possiamo farli? E’ nell’autonomia della Rai prendere iniziative che vanno oltre le indicazioni, ferma restando la par condicio?”, la domanda di Tarantola alla commissione presieduta da Sergio Zavoli. E i confronti dovranno essere tra capi coalizione oppure anche tra capilista? A sua volta Gubitosi ha detto che si sta “tentando di dare quanto più possibile una informazione bilanciata, ricordando che a volte questa è più un’arte che una scienza…”.

Le ultime rilevazioni dicono che ora squilibri non ce ne sono – ha aggiunto il direttore generale – e “cercheremo che non ce ne siano nei successivi periodi di osservazione”. Per dare il senso della difficoltà nel far quadrare tutto, Gubitosi ha fatto ricorso a un esempio: “Il tutto mi ricorda il Sudoku, incastrare le cose e ottenere sempre l’equilibrio…”. Poi da più parti, quindi non solo dalla Rai, è venuto il suggerimento di aspettare lunedì prossimo, quando le candidature saranno ufficializzate, e quindi si potranno pensare e deliberare quegli aggiustamenti al regolamento varato. “Aspettiamo il 21 sperando in un girone eliminatorio abbastanza significativo – ha detto Gubitosi – perché se restano 169 liste dovremmo arrivare a luglio per la par condicio. Più allunghiamo la platea e minore diventa l’interesse del pubblico televisivo. I confronti piacciono alla gente perché danno possibilità di immediati riscontri”.

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