Il 27 giugno del 2012 l’Unione Europea ha avviato un importante cantiere di riforme , il cui obiettivo è sconfiggere l’evasione fiscale a livello comunitario. Si sono così poste le basi per l’ambizioso programma di cooperazione fiscale europea Fiscalis (2014-2020). Ne abbiamo già parlato in un post precedente.

La Commissione Europea ha dovuto però correggere il tiro a metà dicembre e varare nuove iniziative. Verso la fine dell’anno, infatti, sono emersi numerosi problemi causati da un unico macro vulnus: la disparità dei sistemi fiscali europei.

Innanzitutto, dopo l’elezione di Francois Hollande a presidente della Repubblica in Francia, i socialisti francesi hanno riformato il fisco introducendo un aliquota del 75% per chi guadagna più di un milione di euro. Di conseguenza alcuni ultramilionari francesi hanno deciso di spostare all’estero la propria residenza fiscale, per usufruire di una tassazione più morbida. Un esempio è l’attore Depardieu, trasferitosi in Belgio dopo aver detto addio al suo passaporto francese. Il premier inglese David Cameron, che ha invitato i milionari francesi a trasferirsi nel Regno Unito, non ha aiutato a spegnere il fuoco della polemica.

La goccia che però ha fatto traboccare il vaso sono state le recenti indagini della Guardia di Finanza in Italia e di altre autorità fiscali europee. In particolare si è esaminata la situazione fiscale di imprese come Ryanair, Amazon e Google. Anch’esse come Depardieu hanno la loro sede fiscale in Paesi dove la tassazione è più morbida (ad esempio l’Irlanda) ma operano in tutti gli altri Paesi europei. E’ ancora dubbio se si possa parlare di reato di evasione fiscale. Sicuramente è certo che l’Unione Europea debba intervenire per sanare la disparità dei sistemi fiscali in modo che non ci sia concorrenza sleale tra un Paese e l’altro.

E’ ancora presto per parlare di una tassazione unificata e di un bilancio europeo, ma alcuni passi in avanti sono stati fatti con le nuove iniziative varate dalla Commissione Europea il 6 dicembre 2012. Sono 34 punti che integrano il documento presentato a giugno. Per sintetizzare possiamo dividerli in dieci macro voci e continuare l’elenco iniziato precedentemente.

Giugno 2012 (in sintesi):

1) Scambio di informazioni e banca dati comunitaria

2) Maggiore tax compliance con la semplificazione fiscale

3) Creazione Guardia di Finanza Europea

4) Accordi di trasparenza e scambio dati con i paradisi fiscali

Dicembre 2012:
5) Creazione di una legge  “Quick Reaction” che permetta agli stati europei di recuperare in modo più rapido l’Iva evasa dalle imprese.

6) Tax Planning aggressivo contro le pratiche elusorie di imprese con sede fiscale in un Paese dell’Ue o esterno che operano commercialmente all’interno dell’Unione. Gruppo di lavoro con l’Ocse per creare uno standard di tassazione sul commercio di beni elettronici.

7) Allineamento delle sanzioni amministrative e penali contro l’evasione fiscale.

8) Creazione di un piano a lungo-termine per l’integrazione fiscale europea.

9) Decisione di varare nuove iniziative a Giugno 2013

10) Stesura di un codice europeo del contribuente

Di Fabio Cassanelli

 

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