Il giorno della presentazione a Melfi dei due nuovi modelli che Fiat produrrà nello stabilimento lucano – Jeep e 500 X – è anche quello dell’investitura ufficiale dell’establishment dell’azienda torinese al premier Mario Monti e alla sua agenda per l’Italia. Di fronte a decine di giornalisti e centinaia di operai, prima John Elkann, Presidente della Fiat, poi Sergio Marchionne, amministratore delegato, hanno tessuto pubblicamente le lodi del Governo uscente: “Se oggi i nostri piani di investimento sono credibili – ha detto Elkann – lo dobbiamo anche alla stabilità che l’Italia intera ha saputo riguadagnare in Europa e non solo. Vorrei riconoscere al prof Mario monti e al suo Governo il merito di aver ricollegato l’Italia con il mondo garantendo la stabilità e la credibilità del nostro paese agli occhi dei partner internazionali”. “Quello che ha fatto in questi 12 mesi questo Governo è ammirevole – ha proseguito Marchionne -. L’abbiamo tutti apprezzato e gli siamo molto riconoscenti per quello che è stato fatto”. “Qui quello di cui tutti voi siete partecipi è un ragionamento concreto sull’Italia del futuro”. “Trovo singolare – ha commentato il segretario della Fiom, Maurizio Landini, che fuori ai cancelli ha organizzato un’assemblea con i metalmeccanici della Cgil, arrivati a Melfi anche da Pomigliano – che il presidente del Consiglio, che dovrebbe rappresentare tutto il paese, venga qui a sancire che questo è il nuovo sistema di relazioni sindacali. Vorrei far notare che qui – prosegue – siamo contro i principi della nostra Costituzione e dello Stato e questa cosa sta peggiorando le condizioni di vita e di lavoro delle persone”  di Andrea Postiglione

 

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