Sms che invitano a votare Matteo Renzi, pagati con soldi pubblici. Finisce nella bufera l’assessore al Commercio del Comune di Piacenza, Katia Tarasconi, che in vista del secondo round delle primarie previsto per domenica, ha cominciato a fare campagna elettorale a favore dei sindaco di Firenze, mandando messaggi con il cellulare in dotazione dal Comune: “Ciao, domenica si vota. Io sostengo Matteo Renzi, se ci credi anche tu ci aiuti a trovare 10 persone che vogliono votarlo? Le iscrizioni saranno aperte giovedì e venerdì. Conto su di te”.
Un sms inequivocabile, che ha subito scatenato la polemica. Tarasconi si è difesa parlando su Facebook di “messaggi mandati per errore”, e specificando che “quelli spediti dal telefono comunale erano al massimo quattro o cinque”. E ha poi aggiunto: “Essendo abituata a utilizzare diversi apparecchi può essere che mi sia sbagliata”. L’assessore si è comunque detta disponibile a risarcire il Comune. “All’ufficio economato ho chiesto qual è il costo di 4 sms e rimborserò quel che devo, credo circa 70 centesimi di euro”.
Ma la pasionaria, che oggi è anche responsabile dei comitati pro Renzi a Piacenza, non è nuova a episodi di questo tipo. A settembre, infatti, sempre dal telefono di servizio, inviò sms che invitavano a partecipare alla festa del Partito Democratico. Anche in quel caso era presente Renzi e la giustificazione fu analoga.
E non è un caso che sia capitato proprio a Piacenza. Da quando l’ex sindaco Roberto Reggi – in passato vicinissimo al segretario Pier Luigi Bersani- ha deciso di sostenere Renzi, lavorando a capo della sua campagna elettorale, nel Pd si è aperta una spaccatura sempre più profonda tra le due anime del partito. Uno strappo che alcune settimane fa ha portato anche all’epurazione di alcuni “renziani” impiegati dall’esecutivo provinciale del Pd, tra i quali c’era anche l’assessore Tarasconi.
Sostieni ilfattoquotidiano.it: mai come in questo momento abbiamo bisogno di te.
In queste settimane di pandemia noi giornalisti, se facciamo con coscienza il nostro lavoro,
svolgiamo un servizio pubblico. Anche per questo ogni giorno qui a ilfattoquotidiano.it siamo orgogliosi
di offrire gratuitamente a tutti i cittadini centinaia di nuovi contenuti: notizie, approfondimenti esclusivi,
interviste agli esperti, inchieste, video e tanto altro. Tutto questo lavoro però ha un grande costo economico.
La pubblicità, in un periodo in cui l'economia è ferma, offre dei ricavi limitati.
Non in linea con il boom di accessi. Per questo chiedo a chi legge queste righe di sostenerci.
Di darci un contributo minimo, pari al prezzo di un cappuccino alla settimana,
fondamentale per il nostro lavoro.
Diventate utenti sostenitori cliccando qui.
Grazie
Peter Gomez
GRAZIE PER AVER GIÀ LETTO XX ARTICOLI QUESTO MESE.
Ora però siamo noi ad aver bisogno di te.
Perché il nostro lavoro ha un costo.
Noi siamo orgogliosi di poter offrire gratuitamente a tutti i cittadini centinaia di nuovi contenuti ogni giorno.
Ma la pubblicità, in un periodo in cui l'economia è ferma, offre ricavi limitati.
Non in linea con il boom accessi a ilfattoquotidiano.it.
Per questo ti chiedo di sostenerci, con un contributo minimo, pari al prezzo di un cappuccino alla settimana.
Una piccola somma ma fondamentale per il nostro lavoro. Dacci una mano!
Diventa utente sostenitore!
Con riconoscenza
Peter Gomez