Il consiglio comunale di Milano per un giorno si è riunito “dietro le sbarre” di San Vittore. Un’iniziativa senza precedenti in Italia per gettare luce sui gravi problemi degli istituti di pena: sovraffollamento, carenze di personale, problemi su salute e diritti rendono non dignitosa la vita dei detenuti. “Le condizioni delle carceri sono il segnale di civiltà di un
Paese. E viste quelle delle nostre carceri, questo rischia di diventare, se non di essere già, un
 Paese incivile”, ha commentato il sindaco Giuliano Pisapia al termine della seduta che si è tenuta al secondo piano del quarto raggio, uno dei due (insieme al secondo), chiuso da ann i
perché in attesa di ristrutturazione. “Oggi abbiamo mandato un messaggio
al Parlamento sul fatto che la sanzione non deve essere solo
detentiva – ha continuato Pisapia -. Il carcere a
volte è addirittura controproducente, motivo per il quale
 serve avere anche pene alternative”.
 Il sindaco ha poi citato l’ex arcivescovo di Milano Carlo Maria Martini: “San Vittore è un quartiere di Milano, o come ricordava il cardinale Martini, è il cuore di Milano”. Alla seduta ha assistito una delegazione di detenuti e uno di loro ha preso la parola: “Nonostante la durezza della situazione – ha detto – sentiamo che è arrivato il momento per cambiare le cose”. Al termine del dibattito il consiglio comunale ha approvato la delibera sull’istituzione del Garante dei diritti delle persone private della libertà personale, una figura già presente in diverse città che ancora mancava nel capoluogo lombardo. L’organo di garanzia, tra le altre cose, si occuperà di vigilare sul rispetto dei diritti dei detenuti di Luigi Franco

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