Tanja Kiewitz posa senza un braccio in Belgio

Quando si è presentata nell’agenzia fotografica che l’aveva contattata dopo aver ricevuto il suo book si è sentita umiliata. “Non riconosciuta come donna”, racconta Cinzia Rossetti. Per lei zero possibilità, nessun futuro nel mondo della moda. Perché disabile. Fare dei numeri è difficile ma in Italia l’accesso al mondo del fashion sembra essere ancora tabù per chi ha qualche tipo di disabilità.

Non è così all’estero. In Inghilterra, nel 2008, la Bbc ha trasmesso Britain’s Missing Top Model, un reality show con protagoniste otto aspiranti modelle disabili sulla falsa riga dell’olandese Miss Ability, andato in onda due anni prima registrando il pieno di ascolti.

La vincitrice in Olanda di Miss Ability

In Belgio la designer Tanja Kiewitz, senza un avambraccio, è diventata notissima dopo aver posato per una campagna di sensibilizzazione ideata dalla onlus Cap48, mentre sempre nel Regno Unito dal 1993 è attiva l’agenzia di Louise Dyson che si occupa esclusivamente di modelli e modelle disabili.

Con precedenti del genere, una volta tornata a casa, Cinzia, 40 anni e un lavoro come educatrice, non si è data per vinta. Ha pensato e ripensato a come realizzare il suo sogno: fatto telefonate, mandato email, cercato collaboratori. Alla fine, insieme con Chiara Olivari e Paolo Ranzani, è nato il progetto “La femminilità è donna”. Attraverso un blog e grazie a un gruppo su Facebook hanno reperito aspiranti modelle disabili e fotografi che volessero ritrarle. “E’ un pensiero comune che una donna con disabilità non possa definirsi donna. Tutta l’attenzione cade sull’aggettivo “disabile”, mentre il sostantivo “donna” viene accantonato”, spiega Cinzia. Che, con il progetto, si è posta un unico obiettivo: “Scardinare questo stereotipo sociale, recuperando e dando la giusta dimensione all’immagine della donna disabile”.

Cinzia Rossetti
Cinzia Rossetti, ideatrice di "La femminilità è donna"

Lo scorso ottobre le quarantadue immagini realizzate sono state esposte nel museo di Santa Giulia di Brescia. L’idea è di dar vita a una mostra itinerante, da portare in tutta Italia, in particolare nelle città di provenienza delle quindici ragazze che hanno aderito all’iniziativa. Tra loro c’è Valentina Bazzani (nella foto in evidenza), 27 anni, di Isola della Scala, nel Veronese, fotografata da Simone Morciano come una diva d’altri tempi. E poi Chiara, Valeria, Roberta e tante altre. Tutte disabili e tutte icone di bellezza e femminilità.

Ma c’è di più. L’impegno di Cinzia non si ferma qui: dopo la mostra sta collaborando con l’agenzia di moda di Torino “Fashion Team” per aprire un nuovo settore dell’azienda dedicato a modelli con disabilità. E i book ricevuti sono già oltre una decina.

Già, perché “la bellezza, seppur diversa, è sempre bellezza”. E’questo il motto di All for fashion, progetto ideato da Marta Pellizzi, 22 anni, ipovedente, per sensibilizzare la società sul tema organizzando a Bologna a settembre 2012, in collaborazione con l’Accademia di moda di Napoli, una sfilata di alta moda con protagoniste solo modelle disabili.

Articolo Precedente

Donne e carriera, “a parità di mansione con uomini guadagnano il 16,7% in meno”

next
Articolo Successivo

Narrativa lesbica, nasce QL2: “Stop ai clichè sulle donne che si amano”

next