Tempo di Giochi Olimpici, tempo di corti circuiti continui tra sport e televisione. E tempo, ovviamente, di approcci diversi al mezzo televisivo. Per fortuna da queste parti ci occupiamo solo di donne, quindi potremo facilmente evitare ogni commento sulla sparata simil-sgarbiana di Filippo Magnini, che piuttosto che fare un minimo di autocritica per il fallimento della sua Olimpiade, ha sbraitato in diretta tv contro tecnici, federazione, giornalisti, Puffi e venusiani.

Donne e tv, dicevamo. E allora il primo personaggio che ci viene in mente è l’altra grande sconfitta del nuoto tricolore: Federica Pellegrini. Al contrario del suo fumantino boyfriend, la nuotatrice veneta ha accettato serenamente la debacle, presentandosi in tv con un atteggiamento triste ma sereno, accettando il pessimo risultato con una maturità che nemmeno gli eccessi mediatici, per fortuna, sono riusciti a smaltire. Le televisioni hanno abusato della sua immagine ma lei, dopo mesi di gossip e storielle amorose, ha retto bene il colpo.

Altra protagonista attesa (e altra delusione) era Tania Cagnotto. La tuffatrice ha di nuovo fallito l’appuntamento olimpico e in tv ha mostrato tutta la debolezza di una ragazza che non è riuscita a coronare il sogno del podio: lacrime, frustrazione e tristezza per un bronzo scippato da una giuria che fa pensar male. Tania non ha l’esperienza mediatica di Federica Pellegrini e non è riuscita a trattenere il pianto. E mentre la Cagnotto piangeva a bordo vasca, lo stesso faceva la sua compagna di sempre Francesca Dallapè, che stava commentando la finale del trampolino 3 metri per Sky. Scena triste ma emotivamente molto intensa, a riprova che i Giochi innescano emozioni indescrivibili.

Molto più tranquilla e pacata Jessica Rossi, la ventenne bolognese che ha trionfato nel piattello femminile. Infallibile dalla pedana, la Rossi ha affrontato l’improvvisa notorietà con un equilibrio che sorprende. Finalmente una ragazza fresca e genuina che non approfitta delle telecamere per improvvide uscite e che non sembra ubriacata dagli obiettivi delle telecamere. Se dovessimo scegliere la donna simbolo della spedizione italiana, probabilmente opteremmo per lei, campionessa di normalità in un mondo dello sport che troppo spesso predilige pin up muscolose e dal caratterino infiammabile, a uso e consumo di tabloid e telecamere.

Altre protagoniste indiscusse, le ragazze del fioretto. Elisa di Francisca, Arianna Errigo e Valentina Vezzali hanno scelto un approccio scherzoso al mezzo televisivo. Siparietti, balli, coreografie latinoamericane e sketch comici, senza prendersi troppo sul serio. Certo, con tutte quelle medaglie vinte, forse l’approccio easy è più facile da gestire, ma la genuinità cazzarona e divertente delle fiorettiste ha divertito ed esaltato.

Per la serie “siamo fighe e lo sappiamo”, il duo del beach volley Cicolari e Menegatti ha invece interpretato il ruolo delle bellone sexy e abbronzate che danno spettacolo sulla sabbia posticcia di Londra. Scelte tra le atlete più belle dei Giochi, Cicolari e Menegatti di fronte alle telecamere hanno scelto la via della finta modestia: “Noi belle? Non ci avevamo mai pensato”. Già, due “marcantonie” (permetteteci il neologismo) dai glutei marmorei e dal fisico asciutto non sanno di essere bellezze da far paura…

Menzione specialissima per un’ex atleta, vera rivelazione dei Giochi Olimpici in tv: trattasi dell’ex fiorettista plurimedagliata Diana Bianchedi, commentatrice della scherma per Sky. Fresca, divertente, ironica e autoironica, intelligente e mai fuoriposto, la Bianchedi ha conquistato i telespettatori e ha imposto una donna competente e precisa, che per bucare lo schermo non deve per forza interpretare il ruolo della bella statuina. Per noi, la migliore olimpionica in tv è lei. Ma della spedizione azzurra, in realtà, non possiamo lamentarci. Le donne italiane, anche nello sport, si dimostrano ancora una volta migliori dell’immagine che la tv continua a offrire al pubblico.

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