Nei primi sei mesi dell’anno lo Stato ha incassato il 4,3% in più di tasse rispetto allo stesso periodo del 2011. Le maggiori entrate, fanno sapere dal dipartimento finanze del ministero dell’Economia, sono dovute all’Imu, da alcune variazioni normative e dai controlli contro l’evasione. Diminuiscono invece le tasse pagate da liberi professionisti e imprese, l’Iva e le imposte derivanti dal gioco. Si è invertita quindi la rotta, che a gennaio aveva fatto prevedere una decrescita del gettito fiscale. Secondo il ministero le entrate sono cresciute “a ritmi superiori” per effetto “delle misure correttive varate a partire dalla seconda metà del 2011”.

Le entrate tributarie fra gennaio e giugno sono state pari a 191 miliardi e 180 milioni di euro, con un incremento di 7 miliardi e 963 milioni rispetto al 2011. Solo nell’ultimo mese poi l’incremento è stato dell’1,8 per cento, rispetto al mese di maggio, grazie al gettito Imu che con la prima rata di acconto ha fatto incassare 3 miliardi e 934 milioni di euro. L‘imposta sul reddito (Ire) invece ha segnato una diminuzione dello 0,5 per cento, in quanto sono diminuite le ritenute dei lavoratori autonomi (-3,8%) e le ritenute d’acconto applicate ai pagamenti relativi ai bonifici disposti dai contribuenti, per beneficiare di oneri deducibili o di spese per le quali spetta la detrazione d’imposta, per effetto della riduzione dell’aliquota della ritenuta dal 10 per cento al 4.     

Sono cresciute invece le ritenute dei lavoratori dipendenti pubblici (+0,4%) e dei dipendenti privati (+0,7). Mentre per quanto riguarda le imprese invece, è diminuito dell’1,6 per cento il gettito da imposta sul reddito delle società (Ires). Una vera impennata invece è arrivata dall‘imposta sostitutiva su ritenute, interessi e altri redditi di capitale, cresciuta del 46,7 per cento (mille e 545 milioni di euro). Questa aliquota è aumentata a causa sopratutto dalle modifiche apportate al regime di tassazione delle rendite finanziarie. 

Cresciuti gli introiti derivati dalle imposte indirette, dove si è registrato un incremento di 2 miliardi e 999 milioni di euro (+3,5%). Mentre per quanto riguarda l‘Iva il gettito ha conosciuto un meno 1,4 per cento, pari a una decrescita di 705 milioni di euro. Il motivo, hanno spiegato da via XX Settembre è che ha risentito “della stagnazione della domanda interna, in particolare nel comparto dei beni di consumo durevoli, compensata solo parzialmente dagli effetti legati all’incremento di un punto percentuale dell’aliquota Imposta valore aggiunto”. Per quanto le imposte sulle transazioni, queste sono cresciute del 32,5 per cento, con un picco del 136,3 per cento per l’imposta sul bollo (+ 2 miliardi e 66 milioni). Anche su quest’ultima imposta hanno pesato le modifiche normative apportate con i provvedimenti della seconda metà del 2011 alle tariffe di bollo applicabili su conti correnti, strumenti di pagamento, titoli e prodotti finanziari, nonché all’anticipo del versamento dell’acconto sull’imposta di bollo.

Tra le entrate relative ai giochi, che si sono ridotte complessivamente del 5,7 per cento (-404 milioni di euro), è da evidenziare l’andamento positivo delle lotterie istantanee (+3,4% pari a +27 milioni di euro) e degli apparecchi e congegni di gioco (+1,8% pari a +36 milioni di euro) mentre sono risultate in calo le entrate relative ai proventi del lotto (-7,0% pari a -234 milioni di euro). Positivo l’andamento degli incassi da ruoli relativi ad attività di accertamento e controllo che hanno fatto registrare un incremento del 4,5 per cento (+146 milioni di euro). 

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