Si intitola Aut Aut il festival contro le mafie in programma in diversi centri tra la provincia di Modena e Bologna tra il 7 e il 13 maggio. Aut aut come a ricordare Radio Aut, l’emittente  indipendente creata da Peppino Impastato nel 1976 per combattere con le parole lo strapotere del boss Gaetano Badalamenti. Una manifestazione di una settimana, dunque, per confermare come l’Emilia-Romagna, sebbene sia una terra ormai infiltrata dalla criminalità organizzata, sia anche pronta ad affrontare a viso aperto il fenomeno. Tra gli ospiti ci saranno il magistrato palermitano Antonio Ingroia, il giornalista Giovanni Tizian e Giovanni Impastato, fratello del militante antimafia di Cinisi.

Il festival è stato organizzato dalla Regione Emilia Romagna, dalle unioni dei Comuni della Valle del Samoggia e delle Terre di Castelli, del Comune di Castelfranco Emilia, della Fondazione Rocca dei Bentivoglio e di associazioni come Anpi, Libera, Solidarietà Impegno e Polisportiva Città di Bazzano.

Si parlerà di ecomafie, speculazione edilizia e rapporti tra mafia e istituzioni. Tutti temi che nella regione, un tempo fiore all’occhiello per tutto il Paese, cominciano a essere all’ordine del giorno. L’ultimo caso di cronaca giudiziaria è stato quello delle infiltrazioni dei casalesi nelle file del Pdl in provincia di Modena. Uno di questi affiliati, quando non faceva politica, lavorava come “esattore” insieme agli altri indagati e con loro si presentava alle aziende debitrici per “riscuotere”, in cambio di una percentuale, i crediti di altre aziende legate ai clan.

È con questi scenari che questa prima edizione del festival Aut Aut dovrà confrontarsi, anche per capire come stia funzionando la legge regionale 3, che nel 2011 ha affrontato per la prima volta il tema delle mafie nell’economia emiliano romagnola. “Più ne parliamo, più rendiamo consapevoli i cittadini e i nostri ragazzi, più il mondo associativo e le istituzioni lavorano più riusciamo a creare un terreno ostile al radicamento del sistema mafioso”, ha spiegato Simonetta Saliera, vice presidente della Regione, “perché stia alla larga dall’Emilia-Romagna, dalla politica e dalle istituzioni”.

Il festival toccherà i sei comuni organizzatori (Bazzano, Crespellano, Monteveglio nella provincia di Bologna e Castelfranco Emilia, Spilamberto e Savignano sul Panaro nella provincia di Modena) proponendo incontri aperti al pubblico, dibattiti ed eventi sportivi e culturali. Il 5 e 6 maggio ci sarà una marcia di due giorni da Montesole a Monteveglio poi la manifestazione entrerà nel vivo venerdì 11 maggio con il tavolo tecnico di diverse associazioni. Libera, No name, Associazione antimafie Rita Atria, Fondazione Antonino Caponnetto si incontreranno a Savignano per definire un piano d’azione comune per opporsi giorno per giorno alle infiltrazioni mafiose.

Sabato 12 maggio, a Bazzano, ci sarà il dibattito conclusivo del festival con il giornalista Giovanni Tizian, Giovanni Impastato e Antonio Ingroia. Alle 21, infine, è in programma il concerto del gruppo calacrese trapiantato a Bologna Il Parto delle nuvole pesanti.

Tutte le informazioni sulla manifestazioni si possono trovare alla pagina facebook http://www.facebook.com/autautcontrolemafie

 

Articolo Precedente

Ecco il ricordo di Montanelli nel racconto dei lettori del Fatto

next
Articolo Successivo

Laurea ad honorem a Guccini dall’American University

next