Nemmeno un giorno di pace per il sindaco di Monasterace, in provincia di Reggio Calabria, Maria Carmela Lanzetta. Proprio ieri, dopo essere tornata sui suoi passi e aver ritirato le sue dimissioni da sindaco, ha ricevuto una nuova intimidazione: una lettera di minacce, accompagnata dall’invito a “restare a casa”.

Ieri il sindaco aveva preso la decisione di tenere duro (con riserva), nonostante i due pesanti atti intimidatori in odore di ‘ndrangheta contro di lei, grazie anche alle rassicurazioni ricevute dal suo segretario di partito Pier Luigi Bersani. Il leader del Pd aveva voluto essere presente all’incontro con i sindaci della Locride, in cui la Lanzetta ha dato l’annuncio, per rassicurare lei e gli altri amministratori sulla vicinanza dello Stato alla Calabria. Proprio i sindaci della Locride avevano minacciato di rassegnare le dimissioni da una trentina di Comuni rafforzando l’allarme lanciato dalla Lanzetta.

La lettera anonima è stata recapitata a casa del sindaco dal servizio postale. Il marito l’ha aperta leggendo le frasi minacciose rivolte alla moglie che le consigliavano di dedicarsi a fare la madre piuttosto che altro. Il coniuge ha avvisato subito il sindaco e la lettera anonima è stata sequestrata dai carabinieri. “Lettera anonima? – ha commentato la Lanzetta – ormai siamo alla quarta o quinta. La decisione è presa, andremo avanti lo stesso. Non è la prima volta che ricevo lettere di questo tipo e si tratta sempre di fatti sgradevoli. Ciò che mi infastidisce è anche la tempistica, perché per fare queste cose scelgono sempre momenti importanti”.

A questo si aggiunge peraltro l’allarme del Coisp calabrese, il sindacato indipendente di polizia: le forze di polizia che operano sul territorio della Locride, secondo l’organizzazione, non sono nelle condizioni di garantire la scorta al sindaco Lanzetta. Nel corso di un incontro con il vice presidente della commissione parlamentare antimafia, Luigi De Sena, il Coisp ha parlato delle “difficoltà delle forze di sicurezza nel contribuire a garantire la vigilanza fissa all’abitazione della dottoressa Lanzetta con il personale attualmente in servizio”. L’attenzione del Coisp alla problematica “è finalizzata – hanno spiegato i sindacalisti – ad evidenziare il disagio degli operatori di polizia impegnati ad espletare tale delicato servizio in modo ottimale ed efficiente. Un servizio, che alcuni agenti, in particolare quelli impiegati presso il Commissariato di Bovalino devono svolgere dopo aver percorso circa 106 chilometri di andata e ritorno dall’ufficio di appartenenza. Una condizione che potrebbe essere agevolata in seguito all’aggregazione di personale direttamente sul posto in modo da aiutare gli uffici territoriali”.

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