TRADATE (Varese) – “Non ho soldi, potete mandarmi una delle vostre agende?”. In questo periodo di caccia allo spreco ha fatto scalpore la notizia del bando milionario per la fornitura di qualcosa come 32mila prestigiose agendine rivestite in pelle, destinate a soddisfare le esigenze di deputati e senatori. Una notizia che aveva fatto gridare allo scandalo in molti, anche tra gli amministratori locali.
È il caso di un sindaco leghista della provincia di Varese che oggi ha indirizzato un ironico augurio (con richiesta annessa) ai presidenti di Camera e Senato, chiedendo di ricevere un’agenda anche per il suo Comune. La lettera appare formale e mai sopra le righe, ma sottende una polemica acuta sulla mancanza di fondi e sulla disparità di trattamento per i diversi livelli della pubblica amministrazione: “Approssimandosi le prossime festività natalizie, in un momento economicamente difficile per la tenuta delle nostre istituzioni democratiche (e anche di più per i comuni cittadini), non vogliamo tuttavia far mancare il nostro più profondo augurio di Buone Feste, per un Santo Natale e un miglior Anno Nuovo a Lei e a tutti i Suoi collaboratori”.
A scrivere è Stefano Candiani, primo cittadino di Tradate, cittadina nel cuore pulsante della Padania produttiva e insofferente, che nella sua lettera inviata a Gianfranco Fini e Renato Schifani ha poi affondato il colpo: “Con l’occasione di questo augurio, desidero rivolgerle anche una cortese richiesta. Ci è noto, da fonti di stampa, che la Vostra istituzione ha impegnato, come sempre, ingenti risorse per rifornire gli Onorevoli Deputati e i loro collaboratori, di prestigiose agende verosimilmente in pelle, per segnare gli appuntamenti e i più gravosi impegni. Tenuto conto del diverso orizzonte di responsabilità di spesa, davanti ai cittadini, ci permettiamo di chiedervi, alla luce dei nuovi tagli applicati ai bilanci dei comuni, se tra gli avanzi di tali prestigiose forniture, non vi sia possibile lasciare qualche più modesta agenda da tavolo, anche per gli impegni di ufficio del comune di Tradate. Certi della vostra benevolenza nell’accogliere questa richiesta rinnoviamo i più cordiali e affettuosi auguri”.
La missiva è stata condivisa anche con altri amministratori locali leghisti e non, che probabilmente si accoderanno all’iniziativa di Candiani, formulando analoghe richieste: “Con questo gesto vogliamo sottolineare solamente la distanza abissale che c’è tra il livello di spesa di alcune istituzioni e altre. Purtroppo in questo clima di caccia alle streghe finiamo tutti nello stesso calderone, ma le cose non stanno così. C’è chi si può permettere di spendere un milione di euro e più per delle agendine destinate a un migliaio di privilegiati e chi deve fare economia sul toner della fotocopiatrice e contare i fogli di carta”. Un tema, quello dei costi diretti e indiretti della politica, che il sindaco estende anche agli apparati: “Non è possibile, ad esempio, che lo stipendio lordo medio dei dipendenti del Senato si aggiri attorno ai 140 mila euro l’anno e un dipendente comunale, che verosimilmente lavora di più e con maggiori responsabilità, passi di poco i mille euro al mese. Anche in questo la pubblica amministrazione non è ovunque uguale”.
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