Ieri sera ho seguito Ballarò e poi Porta a Porta, dove illustri esponenti del governo Monti (e Monti medesimo) illustravano bontà e ragioni delle misure della manovra economica. Ho provato a farlo con animo sereno e mente sgombra da ogni pregiudizio, da cittadino preoccupato dello stato di crisi e anche curioso di conoscere portata e impatto del provvedimento. Non riesco però a nascondere il mio sincero e profondo sconcerto dinanzi a tanta supponenza ai limiti dell’arroganza e a tanta disinvoltura nel disinformare i cittadini dribblando le poche domande insidiose.

Alcune perle, e soltanto alcune per carità di patria, cominciando da Ballarò a cui partecipava il sottosegretario Catricalà, fortemente voluto da Berlusconi come capo dell’Antitrust (!). Catricalà, che ha tentato di presentarsi come il nuovo privo di ogni aderenza alla vita politica dell’ultimo decennio alla precisa domanda della mancata estensione dell’Ici agli immobili di proprietà della Chiesa Cattolica, ha risposto: “Abbiamo avuto poco tempo e non ci abbiamo pensato”. All’incalzare di Bobo Maroni e, vedi un po’, di Mariastella Gelmini, che chiedevano di riparare subito, Catricalà replicava: “Certo, ma prima dobbiamo studiare”. I due, che sembravano due estremisti lì per caso, obiettavano che sarebbe bastato rispondere sì o no! Chiusura di Catricalà, ben sostenuto da Floris: “Dobbiamo studiare. Noi siamo tecnici, per questo siamo qui al governo!”

Passiamo a Porta a Porta. Partecipanti: Passera e Grilli per il governo e Bombassei per Confindustria da un lato e a “riequilibrare” nientepopodimeno che Angeletti – Angeletti ripeto, in questi anni sempre adattatosi a tutte le politiche di Tremonti e Sacconi – il quale, in alcuni passaggi, per quanto timorosi, nondimeno sembrava un gigantesco leader di sinistra.

Passera e Grilli insopportabili nel difendere l’indifendibile. E Passera all’unica domanda insidiosa di Vespa sul suo conflitto di interessi (Bancaintesa) con voce candida ha ripetuto un ritornello che sentiamo dal 1994: “A mio giudizio non c’è alcun conflitto di interessi, ma se così dovesse essere percepito farò il bagno di sangue necessario (?) ma sarebbe un’ingiustizia. Però non subito, bisogna studiare!” E già, anche lui è un tecnico e dunque bisogna studiare…

Infine Monti rimamdato in onda da Vespa a due precise domande ha così risposto:

1) Perché l’Ici sulla prima casa? “Perché la casa consuma risorse pubbliche, ha bisogno di infrastrutture…” (peccato che i cittadini già le paghino sotto altre numerose voci!);

2) Perché toccare ancora le pensioni? “Perché l’attuale livello di disoccupazione giovanile è frutto delle follie del passato e dunque anche del sistema pensionistico sinora in vigore”.

Poi ha aggiunto: “Quando ci siamo resi conto che intaccavamo anche le pensioni medio-basse non abbiamo potuto fare a meno di chiamare al sacrificio anche i capitali scudati. I pensionati medio-bassi alla stessa stregua degli evasori con i capitali tassati all’1,5%.

Ho provato una lancinante fitta allo stomaco e sopraffatto da lacrime di disprezzo ho spento il televisore!

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