Olli Rehn e Mario Monti

Ultimi incontri per stabilire una roadmap per il salvataggio dell’euro: nel primo pomeriggio, a Bruxelles, è atteso il premier e ministro dell’economia Mario Monti per la riunione dell’Eurogruppo, la prima per lui, che oltre a definire le prossime mosse per affrontare la crisi dei debiti darà all’Italia una prima valutazione sul Paese, dopo la visita degli ispettori europei, e un indirizzo sulle misure da prendere rapidamente. Domani invece è in programma l’ Ecofin, con i ministri delle finanze di tutti i Paesi dell’Ue.

Il rapporto sull’Italia sarà presentato dal commissario agli Affari economici Olli Rehn in serata. E’ stato elaborato sulla base dei dati raccolti a Roma dalla missione Ue-Bce e messo a punto dopo la visita di Rehn la scorsa settimana al governo, al ministero del Tesoro e alla Banca d’Italia. Il documento dovrebbe contenere la richiesta di una manovra da 11 miliardi di euro, per poter rispettare l’obiettivo del pareggio di bilancio nel 2013, che intervenga su tassazione dei consumi, pensioni e lavoro. Ma il governo Monti potrebbe varare una manovra da 20 miliardi per raggiungere il pareggio di bilancio. Secondo quanto si apprende da tecnici al lavoro in questi giorni sui conti, con l’ipotesi di un calo del Pil dello 0,5% servirebbe una correzione di 20 miliardi comprensiva di 4 miliardi della delega fiscale.

A margine dell’Eurogruppo, Monti avrà incontri bilaterali con il presidente dell’Eurogruppo Jean Claude Juncker e con il ministro francese dell’Economia Francois Baroin. Ufficialmente non si parlerà di un nuovo patto di stabilità europeo, ma è scontato che i ministri avranno un primo scambio di vedute sulle recenti proposte franco-tedesche, in cui sarebbe coinvolta anche dall’Italia, di modifica dei trattati che aprano la strada a una vera unione delle politiche di bilancio. Finora si era sempre parlato di modificare i Trattati per rafforzare la governance, ma la nuova proposta potrebbe anche una sorta di area ‘Schengen dell’euro’, ovvero un nuovo Patto di Stabilità da stipulare anche solo tra alcuni membri dell’Eurozona.

Tra i punti dell’agenda ufficiale c’è invece ancora il dibattito sull’aumento del fondo salva-Stati (Efsf). I complicati calcoli, lasciati ai tecnici dopo la decisione di principio presa nelle riunioni precedenti, dovrebbero ora arrivare sul tavolo dei ministri per una loro definizione definitiva. Resta aperto il dossier sulla Grecia: i ministri devono dare il via libera alla sesta tranche di aiuti, finora bloccata perchè l’Eurogruppo ha chiesto ad Atene una lettera, firmata dai partiti al governo, con cui il Paese si impegni a rispettare i patti con la Ue, finora troppe volte disattesi. La lettera è stata inviata, e i ministri oggi valuteranno se è conforme alle attese. Altro tema all’ordine del giorno, sarà quello degli Eurobond: il dibattito partirà dalla proposta della Commissione Europea che prevede tre tipi di euro-obbligazioni, nonostante l’aperta contrarietà della Germania.

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