Tutto è partito da qui, da una dichiarazione che il presidente Andrea Agnelli ha rilasciato nel corso di una conferenza stampa convocata in tutta fretta nel quartier generale della Juve per fare chiarezza sulle ragioni che hanno spinto la società bianconera a rivolgersi alla giustizia ordinaria, vedi Tar del Lazio. Agnelli rilancia e propone una via d’uscita che faccia comodo a tutti: “Chiedo a Petrucci e a Gnudi, neoministro di Sport e Turismo, di fare un passo avanti e di aprire un tavolo politico dove far confluire tutti gli elementi emersi dal 2006 al 2011 e concentrare i nostri sforzi per dare un futuro migliore allo sport e al calcio di alto livello, una delle dieci industrie principali del nostro paese. Ci sono tanti argomenti da discutere: leggi sugli impianti sportivi, riforma dei codici di giustizia sportiva, Legge Melandri. Questo tavolo avrebbe la possibilità di riportare armonia e serenità nel mondo del calcio, che resta la cosa piu bella e affascinante visto giocare dai bambini, dai ragazzi, da tutti ma ad alto livello è anche un business da miliardi di euro”.

Agnelli chiede un tavolo e Gianni Petrucci apre le porte del Coni. “Ho accolto con piacere le parole distensive di Andrea Agnelli – ha detto il numero uno dello sport italiano -. Prendo atto delle sue richieste e studierò tempi, modi, circostanze e persone che dovranno essere invitate”. Quindi, tranquilli, l’incontro si farà. E molto probabilmente coinvolgerà i protagonisti più o meno diretti di Calciopoli. Da Della Valle (che per primo aveva suggerito un’iniziativa simile, immediatamente cassata a mezzo stampa da Moratti) a Lotito, da Galliani ad Abete, fino allo stesso patron dell’Inter, che questa volta sembra aver digerito l’ipotesi di trovarsi ancora di fronte al collega bianconero. Possibile che alla riunione venga invitato anche Beretta, il presidente della Lega di serie A, ma tra lui e Petrucci non sembra che ci sia più la stima di un tempo. “Prendo atto che mentre stiamo cercando soluzioni per chiudere col passato e costruire un futuro migliore, per la Lega A l’unico problema urgente è questo…”, avrebbe detto il massimo rappresentante del Coni all’indirizzo del capo della Lega, che ieri, nel corso della riunione dei club del massimo campionato, ha chiesto ufficialmente alla Federcalcio di rivedere velocemente l’articolo 22 delle Norme organizzative interne, che prevede la sospensione dei tesserati che hanno subìto condanne in primo grado. Come Lotito e Della Valle nel recente processo a Calciopoli.

Gli invitati, tranne sorprese dell’ultimo momento, ci sono. Hanno dato il loro ok alla riunione che potrebbe cambiare il corso del calcio italiano. Si dice anche che Petrucci non voglia aspettare troppo. Possibile che accolga i suoi ospiti nei primi giorni di dicembre, giusto per regalare un sorriso agli appassionati del pallone che aspettano che si torni a parlare anche e soprattutto di calcio giocato. Già, ma quali saranno i contenuti dell’incontro? Agnelli vuole lo scudetto 2006. Lo ha fatto sapere qualche giorno fa anche al Tar del Lazio, a cui ha presentato un esposto che prevede un risarcimento danni milionario da chiedere a Figc e Inter per i guai provocati dalla bufera Calciopoli. Ma Moratti ha sempre detto che non ne vuole sentire nemmeno parlare. L’Inter non vuole restituire alcunché, perché è convinta che la decisione del governo del calcio di girarle il titolo del 2006 è stata legittima e giusta. E dunque, che si fa, ci si ferma prima ancora di cominciare? Non avrebbe alcun senso. Le parti coinvolte conoscono alla meraviglia la posizione dei loro interlocutori. Lecito pensare che abbiano ragionato su alcune ipotesi alternative per salvare capra e cavoli e non uscire con le ossa rotte da una riunione che si preannuncia caldissima.

Quale potrebbe essere l’esito delle trattative? Azzardiamo, che non si potrebbe fare altrimenti: la Juve fa un passo indietro e ritira l’esposto al Tar, rinuncia pure allo scudetto 2006, che però la Figc toglie dalla bacheca dell’Inter e getta nel cestino dei ricordi, non assegnato e fine della questione. Agnelli incassa un risultato importante (o quasi) come una vittoria. Moratti passa per il salvatore della patria per aver donato serenità al calcio italiano. E il Coni diventa protagonista di un colpo straordinario per tempestività ed efficacia, con la Figc che ricomincia a respirare e mette da parte la paura per l’esposto firmato Juve. Possibile?

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