Mario Monti al suo arrivo al Senato

Mario Monti incassa la fiducia anche di Antonio Di Pietro (seppur condizionata dall’impegno di una nuova legge elettorale) ma perde l’apertura di Silvio Berlusconi che a Palazzo Grazioli, anche su insistenza della Lega, torna a pronunciare il nome di Angelino Alfano e aggiunge quello di Lamberto Dini, caldeggiato da buona parte del Pdl e tiepidamente sostenuto anche dal Carroccio, invece fermamente contrario a Monti. Nulla è certo, dunque. E il Cavaliere potrebbe decidere di andare a scontrasi con il Colle che ha già deciso: l’incarico andrà a Monti. Ed entro domenica sera. Ma Berlusconi è intenzionato a fornire una indicazione a Napolitano e potrebbe essere un uomo del centrodestra, lanciando così l’ultima sfida al Colle.

“Il tempo dell’attesa è finito. Lunedì l’Italia deve avere un nuovo Governo di emergenza nazionale con una guida autorevole e il più ampio consenso in Parlamento”. Una nota congiunta delle parti sociali (in particolare Confindustria, Abi, Ania, Alleanza Cooperative italiane, Rete Imprese Italia, Cisl e Uil ma non la Cgil) invoca risposte immediate prima della riapertura dei mercati di lunedì. E si rivolgono a Giorgio Napolitano di cui, scrivono, “abbiamo piena fiducia”. Così come oggi ha fatto Nicolas Sarkozy in una telefonata al Colle per fare la stessa richiesta: fare presto.

Il Colle aspetta solo le dimissioni di Berlusconi e poi, come detto, ha intenzione di incaricare Monti di trovare una maggioranza che sostenga un suo esecutivo. Venerdì è stato il giorno del battesimo del fuoco a Palazzo Madama per il neo senatore a vita, nella seduta in cui il Senato ha approvato la legge di Stabilità. Il testo passerà domani a Montecitorio e, secondo programma, dopo l’approvazione del provvedimento Berlusconi salirà al Colle per rassegnare le dimissioni. Ma solo dopo l’ufficio di presidenza del Pdl convocato per le 18, quando deciderà definitivamente chi sostenere. Domani mattina sarà la Lega a riunirsi. Il Carroccio alle 12 si ritroverà a Montecitorio per sciogliere il nodo, poi Umberto Bossi incontrerà Berlusconi e cercheranno una posizione condivisa. Anche se Calderoli insiste nel sostenere che il partito padano è contrario a ogni “governo che non sia stato votato” e il Senatùr anche oggi ha annunciato la volontà di “stare all’opposizione”.

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21.21 – Matteoli: “Berlusconi non ha mai detto sì a Monti”. “La decisione su un nome alternativo a Monti la prenderemo domani. Non escludiamo nessuna ipotesi. Ho espresso la mia convinzione che la cosa migliore sarebbe quella di andare alle elezioni ma mi adeguo alla decisione del partito. Uno dei motivi per le elezioni e’ anche per non rompere l’asse con la Lega che dura da anni. Accordi con altre forze politiche sono difficili dopo aver litigato con il Pd per tre anni e mezzo. Il nome di Dini non e’ stato fatto all’ufficio di presidenza di oggi, abbiamo parlato di ipotesi di governo tecnico, di grande coalizione o di elezioni . Meglio andare al voto ma mi adeguero’ alle decisioni Pdl”. In un’intervista di stasera alla Zanzara su Radio 24, il ministro per le Infrastrutture, Altero Matteoli, ribadisce la propria contrarieta’ a un esecutivo di emergenza, e esprime la sua volonta’ di andare al voto. “Monti metterebbe in difficolta’ il rapporto tra Pdl e Lega. Non ci sono possibilita’ alternative di alleanze. Berlusconi non ha mai detto si’ a un nome, ha detto che una volta approvata la legge di stabilita’ si dimetteva. L’accordo viene fatto dai partiti” continua il Ministro Matteoli alla Zanzara su Radio 24. “La Lega e’ a favore di un Governo di centro destra. Di Monti vogliamo sapere con che tipo di programma perche’ ad esempio la patrimoniale non e’ nella lettera della Bce. Oltre a Monti, ci potrebbero essere altre ipotesi. A me piacerebbe un nuovo governo di centro destra con Alfano Presidente del Consiglio. Dini è venuto fuori ieri sera in una riunione dei senatori. Ma da li a farne un governo per il Pdl non credo”.

20.22 – Camusso: “Andare al voto”. ”In un paese normale, in queste condizioni, si dovrebbe andare a votare, noi viviamo una condizione straordinaria, ma non possiamo tenerlo ancora, questo governo deve andare a casa e il paese deve andare al voto”. Così il segretario della Cgil, Susanna Camusso, ha risposto, parlando in serata a Barletta con i giornalisti, alle domande sul dopo Berlusconi.

20.20 – Bersani: “Pronti a sostenere Monti”. “Noi siamo pronti” a sostenere un governo guidato da Mario Monti e a “prenderci le nostre responsabilità”. Lo dice al Tg1 il segretario del Pd Pier Luigi Bersani che aggiunge: “non stiamo parlando di grandi coalizioni, né di unità nazionale ma di un governo di emergenza e di transizione, su indicazione del Capo dello Stato”.

19.52 – Micciché: “Si arrivi velocemente a esecutivo Monti”. “Mi auguro che si possa arrivare velocemente alla composizione del governo Monti. Ogni altra ipotesi rappresenterebbe, in questo momento, soltanto un’inutile perdita di tempo che non ci possiamo consentire”. Lo afferma, il leader di Grande Sud Gianfranco Miccichè.

19.40 – La Russa: “Dini? Nome che gira come quello di Monti”. “Dini? Sono tutti nomi che circolano. Quello di Monti è assolutamente degno come pure quello di Dini”. Così il ministro della Difesa, Ignazio La Russa, risponde ai cronisti alla Camera che gli chiedono se il nome dell’ex ministro possa essere presentato dal centrodestra nelle consultazioni al Quirinale.

19.31 – Parti sociali: “Tutte le forze politiche diano contributo”. “Tutte le forze politiche, nessuna esclusa, devono dare il proprio contributo. Chi si sottrarrà a questo impegno si assumerà la responsabilità di portare il Paese in una drammatica situazione di non ritorno”. E’ quanto si legge in una nota congiunta imprese e Cisl, Uil e  Ugl.

19.24 – Imprese: “Lunedì ci deve essere un nuovo governo”. “Il tempo dell’attesa è finito. Lunedì l’Italia deve avere un nuovo Governo di emergenza nazionale con una guida autorevole e il più ampio consenso in Parlamento”. E’ quanto scrivono Abi, Ania, Alleanza delle cooperative, Confindustria e Rete Imprese Italia, che hanno “piena e totale fiducia nel Presidente della Repubblica”.

19.16 – La Russa: “Monti? Uscirà cardinale”. “Non c’è già un incarico a Monti. Lo dicono i media. C’e’ il rischio che Monti possa uscire cardinale”. Lo afferma al Tg3 il ministro della Difesa, Ignazio La Russa, che conferma l’impegno di Berlusconi a dimettersi.

19.13 – Lupi: “Ufficio di presidenza Pdl domani alle 18”. “Ci sarà un ufficio di presidenza domani alle 18”. Lo dice Maurizio Lupi, vicepresidente della Camera, lasciando il vertice del Pdl, a Palazzo Grazioli. Prima o dopo la salita di Berlusconi al Colle? “Non so a che ora abbia deciso di andare”, replica.

19.07 – Sarkozy chiama Napolitano: “Presto esecutivo per superare crisi”. “Il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha avuto oggi un cordiale colloquio telefonico con il Presidente della Repubblica francese Nicolas Sarkozy che aveva espresso il desiderio di conferire con lui”. Si legge in una nota del Quirinale. “Nel corso della conversazione -si sottolinea- è risultata la fiducia di questo grande paese amico nella prospettiva che l’Italia si dia al più presto un governo capace di contribuire al superamento di una situazione che è altamente preoccupante per tutta l’Europa e in particolare per la zona Euro”. “L’Italia potrà così far valere il suo apporto, accanto alla Francia, altro paese fondatore del progetto comunitari, al rafforzamento dell’euro e -si conclude- al rilancio della sviluppo europeo”.

18.17 – Governo, Di Pietro: “Appoggio a Monti ma non al buio”. Nessuna fiducia al buio ma “a Monti come persona ed economista dò e darò tutto l’appoggio possibile di un partito vero che vuole che faccia riforme e ridia credibilità all’istituzione”. Lo ha detto il presidente Idv, Antonio Di Pietro, precisando però di non poter dare fiducia al buio. Il leader dell’Idv, intervenuto aBari ha precisato di non poter “dare la fiducia al buio, prima di conoscere chi sono i componenti del governo, qual è la coalizione che l’appoggia ed il programma. Mi pare che sia – ha spiegato – una cosa ovvia in democrazia”.

18.15 – Crisi, l’effetto Monti fa risparmiare 3 miliardi. Le previsioni degli investitori si sono avverate e l’addio di Berlusconi a favore di un possibile governo Monti ha fatto calare lo spread di un centinaio di punti. Per gli italiani si tratta di un risparmio teorico di oltre 3 miliardi solo nel primo anno, secondo conteggi fatti recentemente da Bankitalia, in audizione al Senato.

18.03 – D’Alema: “Governo affronti urgenze e legge elettorale”. “Se c’è buon senso, credo che sipossa fare un governo in grado di affrontare i problemi più urgenti del Paese e soprattutto di consentire anche una riforma della legge elettorale prima di andare al voto”. Lo dice il presidente del Copasir, Massimo D’Alema a margine di un convegno organizzato dalla Fondazione Italianieuropei e dall’associazione Romano Viviani.

17.42 – Fini: “Voto ora è un lusso che non possiamo permetterci”. Il voto anticipato “è un lusso che non possiamo permetterci”, sarebbe un “rischio” per l’Italia. Lo dice il presidente della Camera, Gianfranco Fini intervenendo a un dibattito con i giovani al festival “Dire Giovani, Dire Futuro”. “Andare a votare oggi sarebbe un grave rischio – ha detto Fini – perché serve dare risposte molto veloci, ed è necessario fare riforme condivise. Andare al voto con questa legge elettorale – ha continuato – non solo non darebbe risposte alle inquietudini di questi tempi, ma si rischierebbe la paralisi per 45-50 giorni di campagna elettorale. Infine si rischierebbe di avere due maggioranze diverse tra Camera e Senato”. Quindi, secondo il presidente della Camera, “il rischio è talmente grave che bisogna dire basta ad ogni delegittimazione tra le parti politiche e lavorare su due o tre punti importanti” con alla guida una “personalità di indubbia credibilita’ internazionale” come Mario Monti. Fini ha ribadito infine che tra i punti necessari su cui il nuovo governo dovrà lavorare “è la riforma della legge elettorale: l’auspicio è che la nuova legge ridia a chi va a votare il diritto di scegliere il suo deputato e il suo senatore”.

17.27 – Bossi e Calderoli a Palazzo Grazioli. Il leader della Lega, Umberto Bossi e il ministro Roberto Calderoli, sono giunti a palazzo Grazioli da Silvio Berlusconi. Nella residenza romana del premier era già in corso un vertice con lo stato maggiore del Pdl.

16.42 – Schifani convoca l’aula a domicilio. Ultimo atto oggi di attività del Senato sotto il governo Berlusconi. Approvata a tambur bettente la Legge di Stabilità e la Legge di Bilancio il presidente del Senato, Renato Schifani, ha salutato i senatori informandoli che sono “convocati a domicilio”. Il Presidente del Senato convoca i senatori a domicilio quando chiude l’ultima seduta d’Aula senza stabilire la data, l’ora e l’ordine del giorno della seduta successiva. Questo capita quando si è esaurito il calendario dei lavori e non si prevedono altre sedute a breve e soprattutto quando, a legislatura in corso, si apre una crisi di governo. In questo caso si attende l’evolversi della situazione con le varie tappe istituzionali che si concludono con la riapertura del Parlamento all’atto dell’insediamento del nuovo governo. Può essere un periodo di vacanza anche lungo, ma in questo caso si punta ad una chiamata dei senatori a breve.

16.29 – Nuovo vertice Pdl a Palazzo Grazioli. Nuovo vertice a palazzo Grazioli con il premier Silvio Berlusconi. I ministri La Russa, Matteoli, Fitto sono tornati a riunirsi nella residenza romana nel premier con il capogruppo del Pdl al Senato Gasparri ed il coordinatore Verdini. A quanto si apprende, in queste ore il Cavaliere starebbe nuovamente valutando l’ipotesi di riprendere in mano il ‘boccinò della partita, proponendo un nome alternativo a quello di Mario Monti per la premiership del nuovo esecutivo.

16.26 – Van Rompuy: “Servono riforme non elezioni”. “Questo Paese ha bisogno di riforme e non di elezioni”. Lo ha detto il presidente del Consiglio Europeo, Van Rompuy.

16.10 – Calderoli: “No a esecutivo che non nasca dal voto”. “Noi siamo assolutamente contrari e saremo all’opposizione di governi che non siano quelli usciti dalle urne”. Il ministro per la Semplificazione, Roberto Calderoli, ribadisce che la posizione della Lega Nord non è dunque cambiata: “Noi saremo all’opposizione”. Risponde con un gesto di diniego, la vicepresidente del Senato Rosy Mauro, a chi chiede ancora se nel Carroccio ci sia un cambiamento di posizione. Calderoli, Mauro ed il capogruppo al Senato, Federico Bricolo, sono appena arrivati alla Camera, negli uffici del gruppo dove c’è il segretario, Umberto Bossi.

15,27 – Casini: “Monti può fare il governo che vuole, spero in consenso ampio”
“Noi non complichiamo la vita al manovratore. Monti, se avrà l’incarico, può fare il governo che vuole”. Pier Ferdinando Casini insiste nello spianare la strada al presidente del Consiglio ‘in pectorè del governo di emergenza. “Mi auguro che il governo nasca con il consenso più ampio e convinto possibile -aggiunge Casini a proposito delle divisioni nel Pdl-. Se sarà un governo tecnico parlare di appoggio esterno è inutile perché a tutti toccherà l’appoggio esterno. Io auspico un appoggio convinto, leale, responsabile, all’altezza elle sfide che il Paese ha di fronte. La presenza di Monti già delinea una risposta positiva”.

15.25 – Napolitano: ora una “condivisa azione di governo”
Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano chiede che gli impegni presi con la legge di stabilità approvata al Senato “si traducano in condivisa azione di governo”. Napolitano, in un colloquio telefonico con il Presidente tedesco Christian Wulff, auspica che “gli impegni assunti dall’Italia e ogni ulteriore necessaria decisione si traducano presto in una efficace e condivisa azione di Governo”. Nella nota diffusa dal Quirinale si legge che “Ad avviso dei due Presidenti ciò sarà di grande aiuto per il rilancio dell’unità e dell’integrazione europea”.

14.41 – Francheschini e Finocchiaro (Pd): “Fine dell’alleanza con l’Idv se non sostiene Monti”
Dario Franceschini, capogruppo del Pd alla Camera, afferma che il mancato appoggio dell’Italia dei Valori a un governo Monti metterebbe fine all’alleanza tra i due partiti: “Siamo di fronte ad una scelta di sostenere un governo d’emergenza per salvare il Paese e se l’Idv non condividesse con noi questo passaggio centrale, farebbe venir meno la possibilità di una futura alleanza tra noi. E una nuova legge elettorale, che liberi tutti dal vincolo forzoso ad allearsi, lo renderebbe semplice. Come si capisce facilmente – conclude Franceschini- ho parlato dell’ipotesi di non stare più nella stessa alleanza e non, ovviamente, di cancellare Idv dal Parlamento”.

14.39 – Rotondi: “Nel Pdl si cerca un’alternativa a Monti, professore a contratto”
“Nel Pdl cresce la consapevolezza che si deve trovare un’altra soluzione” rispetto a un esecutivo guidato da Mario Monti. Lo dice il ministro per l’Attuazione del programma Gianfranco Rotondi, al termine del Cdm. “Non è necessario ricorrere ad un professore a contratto che produce un’abdicazione della rappresentanza politica”, aggiunge Rotondi, che si dice favorevole, invece, a un governo elettorale.

14.17 – Il Pd lavora a un esecutivo strettamente tecnico
Pierluigi Bersani sta incontrando alcuni dirigenti del partito, tra cui Walter Veltroni, Dario Franceschini e Beppe Fioroni. Nel Pd, comunque, si lavora alla nascita di un governo d’emergenza, ritenendo che l’esecutivo sarà quasi sicuramente tecnico. Se il governo Monti riuscisse a nascere, i democratici sono certi che avrebbe ministri solo tecnici. Un modo questo, spiegano, per favorire la formazione di un governo istituzionale e del presidente e che di fatto risolverebbe piu’ di un problema.

14.16 – Il Cdm approva la variazione di bilancio
Via libera del Cdm alla nota di variazione al bilancio. Il Consiglio dei ministri che si tiene al Senato, secondo quanto riferisce il titolare del dicastero delle Infrastrutture, Altero Matteoli, ha approvato la nota di variazione, necessaria per licenziare il pacchetto ddl bilancio e ddl stabilità.

14.04 – Alfano e Verdini da Berlusconi
Il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi sta ricevendo a Palazzo Grazioli il segretario del Pdl Angelino Alfano e il coordinatore Denis Verdini. Il Guardasigilli Nitto Francesco Palma ha lasciato la residenza del premier.

13.56 – Il ministro Carfagna favorevole a un governo di larghe intese
“Dobbiamo pensare al bene del Paese – prosegue Carfagna – e ciò implica la possibilità di scelte anche dolorose per le quali è necessario l’appoggio ad un governo che goda di una amplissima maggioranza”. Il ritorno alle urne, che sarebbe la strada maestra in una situazione ordinaria, oggi, invece, “sarebbe pericoloso per gli interessi del Paese” mentre è necessario favorire e appoggiare la nascita di un esecutivo “in grado di fare le scelte necessarie e, forse, anche impopolari”, conclude il ministro.

13,49 – Alemanno: “Bene Gianni letta e Giuliano Amato in un governo tecnico”
”Deve essere un governo di tecnici: ci possono essere una o due presenze politiche come punto di riferimento, si parla di Gianni Letta e Giuliano Amato, mi sembrano ottime scelte”. Lo ha detto il sindaco di Roma Gianni Alemanno rispondendo a chi gli chiedeva quale debbano essere le caratteristiche e gli obiettivi del governo tecnico. Per Alemanno “la politica, però, non scompare ma si attesta a livello di rappresentanza parlamentare”.

13.46 – Berlusconi non è in Consiglio dei ministri, “ha la febbre alta”
E’ in corso a palazzo Madama il Consiglio dei Ministri. Assente il Presidente del Consiglio Berlusconi con la febbre alta, presiede il ministro delle Infrastrutture Matteoli, in qualità di ministro più anziano.

13.38 – Senato, i dettagli del voto
Ecco i dettagli sull’approvazione della Legge di stabilità al Senato. I voti a favore sono di Pdl, Lega e Coesione nazionale, mentre i contrari sono, come annunciato, i senatori Idv. Pd e Terzo polo non hanno partecipato alle votazioni. L’astenuto è il senatore Paolo Tancredi (Pdl), che precisa di aver fatto un errore. Beppe Pisanu invece dichiara di aver votato favorevolmente ma che la propria scheda non ha funzionato, mentre Diana De Feo ha fatto sapere che era in Aula ma non ha fatto in tempo a votare. I lavori dell’Aula sono sospesi per consentire al Cdm di approvare la nota di variazione al bilancio e riprenderanno alle 14,30 per il via libera definitivo al ddl bilancio.

13.35 – Senato, seduta sospesa, ora il Cdm
Seduta sospesa in aula al Senato dopoil via libera alla Legge di Stabilità. Ora il Consiglio dei ministri approverà la nota di variazione. Poi l’aula voterà il Ddl bilancio.

13.31 – Quagliariello apre a un governo davvero tecnico, “senza politici”
“Appoggio esterno non vuol dire appoggio affievolito, se ci sarà il nuovo governo il nostro appoggio deve essere convinto”. Lo dice il vicecapogruppo del Pdl a Senato, Gaetano Quagliariello, che precisa: ‘Chiediamo che nel nuovo governo non ci siano politici, deve essere un governo tecnico e nel Pdl decideremo tutti insieme”.
”Siamo – spiega Quagliariello – per un governo tecnico che salvi il Paese ma che lasci intatte le differenze politiche che esistono nell’emiciclo. Non sacrificheremo le differenze con la sinistra su temi come giustizia, legge elettorale e principi non negoziabili. Il governo, continua, “dovrebbe avere un programma strettamente legato alla realizzazione dell’agenda indicata dalla Ue, lasciando però libere le dinamiche parlamentari. E’ questo il punto anche per mantenere il contatto con la Lega”.

13.11 – Il Senato approva la Legge di stabilità
Via libera dell’aula del Senato alla Legge di Stabilità. Il provvedimento e’ stato approvato con 156 voti a favore, 12 contrari e un astenuto. Non hanno partecipato al voto Pd e Terzo Polo e l’Idv ha votato contro. Il testo passa ora a Montecitorio dove il via libera definitivo è atteso entro domani.

12.57 – La Ue: “Aspettiamo risposte dall’Italia, forse necessarie ulteriori misure”
La Commissione europea “terrà d’occhio” il pacchetto di misure che verrà presentato dall’Italia per vedere “se ulteriori misure saranno necessarie”: lo ha detto oggi un portavoce della Commissione europea. La Commissione, infatti, non ha ancora ricevuto dalle autorità italiane le risposte alle richieste di chiarimenti sulle misure anticrisi, contenute nella lettera inviata al ministro Tremonti il 4 novembre: “Aspettiamo di vedere quello che succederà nelle prossime 48 ore in Italia”, ha detto il portavoce Ue Olivier Bailly. La Commissione europea “non ha ancora ricevuto le risposte al questionario” inviato la settimana scorsa per avere chiarimenti sulla ‘lettera d’intentì del governo. Lo ha detto Olivier Bailly, portavoce dell’esecutivo, precisando che “la fine della settimana in Italia non è venerdì sera, vediamo cosa succede nelle prossime 48 ore”.

12.56 -Belisario ribadisce il no dell’Idv al governo Monti o altri “pasticci”
L’Idv ribadisce il suo ‘no’ a governi tecnici, “a pasticci, a tutte le ipotesi sconosciute”. Il capogruppo al Senato, Felice Belisario, spiega ai giornalisti che “l’Italia dei Valori votera’ ‘no’ alla fiducia a un governo tecnico di cui non si sa ancora nulla, se sarà Monti, Dini o Amato o se con ministri dell’attuale governo come la Gelmini che ha distrutto la scuola. Diciamo ‘no’ ad ogni forma di stranezza. Il partito è d’accordo su questa linea. Non ci sono mal di pancia nella classe dirigente del partito – assicura – non abbiamo biforcazioni. Sappiamo che la via passa per la cruna dell’ago e non faremo ostruzionismo, ma diciamo no compatti”. Il rating di Monti “è da tripla A per quanto riguarda il curriculum e l’esperienza da commissario Ue”, ha aggiunto. Ma per il governo come faccio a dirlo? A leggere i giornali si vede un esecutivo Bersani-Berlusconi, Amato-Dini, Letta zio e Letta nipote, con Fini, Casini e pure Scilipoti… Sono alimenti indigesti che gli italiani non accettano”.

12.55 – Sarkozy: “Rimettere in carreggiata Grecia e Italia”. Il presidente francese, Nicolas Sarkozy, si è detto oggi pronto a difendere l’Europa con “tutte le forze”, sottolineando che ora “occorre rimettere in carreggiata” la Grecia e l’Italia. “Quello di cui c’è bisogno – ha detto il capo dell’Eliseo – è riuscire a rimettere in carreggiata la Grecia, ed è quello che sta succedendo, e i nostri amici italiani, ed è quello che si sta facendo”. Confermando che “fra pochi minuti” avrà un colloquio telefonico con il presidente Giorgio Napolitano, Sarkozy ha aggiunto che l’Europa “è l’eredità che abbiamo ricevuto dai nostri nonni e dai nostri padri, non abbiamo il diritto di dilapidarla. Per la Francia e per la Germania, ci sono due soluzioni. La convergenza e la pace o la divergenza e lo scontro. La convergenza e la pace è l’Europa. Io difenderò questa Europa con tutte le mie forze. Non c’è altra scelta”.

12.43 – Pisapia (Sel): “Governo Monti la soluzione migliore”
”In questa situazione un governo affidato al senatore Mario Monti sarebbe la soluzione migiore per uscire da una situazione che rischia di portare al collasso dell’Italia”. Così Giuliano Pisapia, sindaco di Milano ed esponente di Sel, in un’intervista al Corriere della Sera. Un governo che “sarebbe auspicabile fosse appoggiato da una maggioranza che sceglie di guardare all’interesse del Paese”. Poi “parallelamente” servono anche le riforme come “una nuova legge elettorale, il Senato delle regioni, il taglio dei parlamentari”. Il tutto a tempo, per “sei-otto mesi, per poi restituire la parola ai cittadini”.

12.34 – Fonti del Quirinale: “Monti non ha incontrato Napolitano”
Fonti del Quirinale smentiscono che ci sia stato un colloquio tra il capo dello Stato e Mario Monti, che si sarebbe recato al Quirinale soltanto per ritirare della documentazione. Nel corso della cerimonia ha preso la parola il ministro della Salute Ferruccio Fazio, precisando che avrebbe svolto un breve intervento, essendo venuto a sapere di un impegno del presidente della Repubblica.

12.28 – Formigoni: “Non entrerò nel governo, resto in Lombardia”
Roberto Formigoni ribadisce che intende terminare il mandato alla Regione Lombardia ed esclude una sua possibile partecipazione ad un nuovo governo. A margine della presentazione del piano per la riduzione dei rifiuti urbani infatti dichiara: “Non ho mai chiesto di far parte del governo Monti, deludo chi ipotizzava una successione in Lombardia. Sono e resto presidente della regione fino al 2013. Con Veneto e Piemonte governati da uomini della Lega probabilmente il mio successore sarà del pdl. Comunque si sta aprendo una fase politica nuova”.

12.20 – Pisanu: “Al senato il Pdl voterà compatto Monti”
“A me basta il governo Monti, penso proprio che ce la fara’. Questa proposta io l’avevo fatta un anno fa”. Lo dice Beppe Pisanu parlando con i cronisti in Transatlantico a palazzo Madama. Secondo Pisanu, il gruppo del Pdl al Senato “voterà compatto” un eventuale esecutivo guidato da Monti. “E come fa a non votarlo?”.

12.18 – Veronesi: “Io ministro della Salute? Non vedo, non sento, non parlo”
“Non vedo, non sento, non parlo. Sono come la famosa scimmietta”. L’oncologo Umberto Veronesi, a margine della cerimonia al Quirinale per la Giornata per la ricerca sul cancro, risponde con una battuta ai giornalisti che gli chiedevano le sue intenzioni nel caso fosse stato richiamato nuovamente al ministero della Salute.

12.18 – Governo tecnico, la Lega ribadisce il no “senza se e senza ma”
Federico Bricolo e Rosy Mauro, esponenti di primo piano della Lega Nord, confermano il no a un governo tecnico o di larghe intese. “Che farà la Lega? Opposizione, opposizione senza se e senza ma”, afferma la vice presidente del Senato Rosi Mauro, vicinissima a Umberto Bossi.

12.11 –  Nitto Palma a Palazzo Grazioli
E’ appena giunto a Palazzo Grazioli il ministro della Giustizia, Nitto Francesco Palma. Di lui si parla come un possibile ministro pidiellino nell’eventuale governo Monti.

11.49 – Marcegaglia: “No al voto, mi pare che anche Berlusconi abbia capito”
Emma Marcegaglia continua a intervenire sulla situazione politica italiana e a invocare un governo Monti: “Mi sembra che anche il presidente Silvio Berlusconi abbia compreso che è necessaria una soluzione di questo tipo. E’ giusta la dialettica interna al Pdl, così come quella nel Pd, ma è anche giusto sapere che i mercati reagirebbero molto male ad un vuoto di alcuni mesi”. Riguardo alle cose da fare, ha aggiunto il presidente di Confindustria, servono subito “una riforma delle pensioni, una riforma fiscale che abbassi la pressione su lavoro e imprese anche se va finanziata con una tassa su case o patrimonio, un piano di liberalizzazioni forte, le privatizzazioni e trovare le risorse per investire in infrastrutture materiali e immateriali ed in ricerca ed innovazione”.

11.44 – Alemanno favorevole al governo tecnico
“Per poter fare in modo che ci siano quelle decisioni difficili ma essenziali e urgenti ci vuole un nuovo Governo che coinvolga tutte le principali forze presenti in Parlamento, ovvero Pdl, Pd e Terzo Polo”. Questa la posizione espressa stamani dal sindaco di Roma, Gianni Alemanno, sull’esecutivo che dovrà nascere dopo le dimissioni del premier Silvio Berlusconi. “Un Governo di questo genere deve essere di forte natura tecnica, possono essere presenti anche dei politici ma devono prevalere i tecnici”. Votare subito, ha concluso Alemanno, “sarebbe dannoso per l’Italia anche per il centrodestra perché il Pdl deve avere il tempo di riorganizzarsi”.

11.42 – Marcegaglia: “Monti la persona giusta”
”In un momento difficile come questoMario Monti può essere la persona giusta”. La presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia, lo sottolinea indicando che un nuovo governo deve nascere “con un obiettivo molto chiaro: fare le riforme che l’Europa ci ha chiesto e che fino ad oggi non siamo in grado di fare”. Con lo spread Btp-Bund a questi livelli, avverte, “il Paese non resta in piedi”.

11.40 – Ciarrapico: “Fuori dal senato centinaia di figli di p… che mi hanno insultato”
In aula al senato, Giuseppe Ciarrapico (Pdl) per un fatto personale e denuncia, affermando di essere stato contestato fuori dal Senato da alcune persone: “Non è possibile che uno esca da qui e si ritrovi due carabinieri e un centinaio di figli di p… che insultano”. Il presidente del Senato Renato Schifani lo ha richiamato perché questo genere di interventi si fanno a fine seduta.

11.37 – Marcegaglia: “Il voto sarebbe la rovina, partiti trovino unità”
“Non ci sono alternative” perchè “tre mesi di campagna elettorale porterebbero il Paese alla rovina”. L’allarme è del presidente di Confindustria Emma Marcegaglia. “Mi appello alle forze politiche affinchè trovino un accordo per il bene del Paese. Il Paese non può stare così serve un governo -ha detto- che faccia subito le riforme”.

11.27 – Monti al Quirinale
Il senatore a vita Mario Monti e’appena arrivato al Quirinale.

11.24 – Consiglio dei ministri riunito anche domani
Il Consiglio dei ministri, dopo la riunione prevista per oggi in Senato al termine dell’esame del provvedimento di stabilità, tornerà a riunirsi domani, sabato 12 novembre, a Palazzo Chigi intorno alle ore 18,00, comunque dopo il voto finale della Camera sulla Legge di Stabilità.

11.18 – Frattini chiude sull’appoggio esterno del Pdl a Monti
Su un eventuale appoggio esterno delPdl al futuro governo Monti “non ci sarebbero le condizioni. Credo che l’impegno debba essere pieno con piena assunzione di responsabilità”. Così il ministro degli Esteri Franco Frattini ha commentato l’ipotesi di un appoggio esterno del Pdl.

11.00 – Cazzola: “Monti unica soluzione possibile”
“Sono sempre più convinto, dopo leconsiderazioni svolte da Silvio Berlusconi, che un governo presieduto da Mario Monti rappresenti l’unica soluzione che, nelle attuali condizioni, sia in grado di dare esecuzione agli impegni assunti con la Ue e il G 20.” Lo afferma in una nota dal suo sito internet Giuliano Cazzola, deputato Pdl, che avvisa: “Quanti nel Pdl non condividono tale scelta si troverebbero all’opposizione insieme a quei partiti, la Lega Nord e l’Idv, che la contrastano solo perchè intendono sottrarsi, per motivi elettorali, agli obblighi che Berlusconi ha contratto con la comunità internazionale”.

10.55 – Dini: “Berlusconi fa il mio nome? Mi fa piacere”
Ieri Silvio Berlusconi lo ha, di fatto, messo in campo e oggi ‘Lamberto’ conferma che quella che lo riguarda e’ un’opzione concreta. “Mi ha fatto molto piacere”. Il giorno dopo, il senatore aggiunge solo che “si va verso un governo Monti”. E, chiosa, “vedremo quale sara’ la composizione”. A chi gli ricorda che il ministro dell’Interno Roberto Maroni aveva affermato che per andare al voto bastano 45 giorni, Dini taglia corto: “In 45 giorni l’Italia è già affondata”.

10.50 – Casini: “No a un governicchio. Larghe intese con Pd e Pdl”
”Il governo di larghe intese nonpuò nascere senza Pdl e Pd. La casa brucia, a che servirebbe un governicchio?”. Lo scrive su Twitter il leader dell’Udc Pier Ferdinando Casini.

10.45 – Sacconi: “Rapporto Pdl-Lega decisivo l’alternanza”
”In queste e nelle prossime ore sidecidono non solo le risposte politiche alle primarie esigenze di stabilità finanziaria ma anche i destini futuri della Repubblica. E a questo scopo diventa decisivo il rapporto tra il Popolo della Libertà e la Lega Nord, la cui compromissione metterebbe in discussione il permanere e il consolidamento di una trasparente democrazia dell’alternanza i cui grandi contendenti devono imparare a riconoscersi e a rispettarsi”.

10.35 – Di Pietro: “No a fiducia, voto caso per caso”
“Non mi fido della coalizione chec’è dietro. La maggioranza che dovrà appoggiare Monti è composta anche da quei parlamentari che hanno votato le leggi-vergogna che Berlusconi si è cucito addosso. Meglio dunque prima leggere i provvedimenti e poi approvarli, se utili al Paese”. Lo afferma il leader dell’Italia dei Valori, Antonio Di Pietro, intervistato dal quotidiano ‘La Stampa’.

10.25 – Romano: “Momento difficile, servono scelte rapide, ma perplesso su larghe intese”
“Il momento e’ difficile. Occorre dare risposte in termini rapidi”. Lo ha detto il ministro delle Politiche Agricole, Francesco Saverio Romano, a margine del Primo Forum nazionale dell’agroalimentare, rispondendo a una domanda sull’attuale fase politica. “Ho fatto una esperienza come ministro con il governo Berlusconi e per quanto mi riguarda resto ministro solo con Berlusconi premier”.

10.20 – Giovanardi: “Scelta tecnica è nelle cose”
“IL Pdl non è spaccato e non si spacca. E’ ancora la prima forza politica del Paese e ha la maggioranza in Parlamento. Tuttavia in questo momento il primo problema è la salvezza della Patria. Il governo Monti deve tradurre gli accordi che Berlusconi ha preso con l’Europa. Allora diamo l’appoggio a un governo tecnico, ma Monti ci deve dire il programma e con quali personalità fa il governo”, dic e il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Carlo Giovanardi.

10.15 – L’opzione Monti sui quotidiani finanziari mondiali. Il Wall Street Journal apre, il Financial Times chiude
Mario Monti occupa oggi la prima pagina del Wall Street Journal Europe. Il quotidiano apre con un articolo intitolato “Gli italiani si uniscono intorno a Monti”, in cui vengono ripercorsi gli ultimi passi politici delle convulse giornate appena trascorse. Monti è definito “un outsider” rispetto alla politica italiana, cui sarà affidato l’arduo compito di portare a termine le riforme necessarie a liberare l’economia del Paese.
L’Italia è peraltro anche oggi al centro dell’attenzione del Financial Times. In un editoriale in quotidiano di Londra avverte però Roma e Atene che la guida di manager come Monti e Papademos al governo potrebbe non essere alla lunga sufficiente. Secondo il Ft, in entrambi i Paesi, i governi provvisori devono fissare una “agenda chiara per le elezioni”, in modo che gli elettori non si sentano bloccati in un processo di grandi sacrifici.

10.10 – Calderoli fa il misterioso: “C’è una terza opzione per il nuovo-governo”
“Sarà un governo B-B, ossia Berlusconi e Bersani, mancherà la terza B di Bossi. E noi saremo all’opposizione”. Lo dice il ministro alla Semplificazione ai giornalisti al Senato per poi aggiungere, in modo sibillino e senza precisare, “ma le opzioni sono tre”.

9.55 – Bersani a Vendola: “Presto per parlare di durata del nuovo esecutivo”
Il segretario del Pd ha risposto al leader di Sel che aveva parlato di sostegno del suo partito a patto che il nuovo esecutivo sarebbe rimasto in carica solo poche settimane, giusto il tempo di fare la patrimoniale. “Difficile dire quanto dura una tempesta. Non farei adesso questioni di tempo, bisogna vedere la visione del governo e come riesce a rispondere ai problemi”, ha detto Bersani.

9.40 – Reguzzoni: “Silvio ripensaci. Questo è un ribaltone”
“Rifletta Silvio Berlusconi – osserva il capogruppo della Lega nord alla Camera – non consegni il Paese ai tecnici, a chi non avuto il consenso degli elettori per governare”. Reguzzoni invita il premier “a ragionare sul fatto che i cosidetti governi tecnici non esistono” e “molte delle forze politiche lo stanno auspicando hanno avuto come unico collante ideologico e programmatico solo l’odio viscerale contro il presidente del Consiglio”.

9.35 – Bersani: “Spero che Di Pietro ci ripensi”
“Ci sono dei passaggi di un paese in cui ognuno si prende le sue responsabilita’. In amicizia penso e spero che Di Pietro e l’Idv ci ripensino: prima di tutto viene l’Italia”. Cosi’ il segretario del Pd Pier Luigi Bersani a ‘La telefonata’, risponde a una domanda sul no dell’Idv al governo Monti.

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