Fine settimana dedicato alla manovra finanziaria. E mattinata monopolizzata dagli interventi del presidente della Repubblica e del ministro dell’Economia Giulio Tremonti. Quest’ultimo, commentando un cartello esposto dalle Acli di Arezzo su cui si legge “anche i ricchi paghino”, si è detto d’accordo.

Nel suo intervento in video-conferenza al Forum Ambrosetti di Cernobbio, Giorgio Napolitano ha sferzato maggioranza e opposizione sulla manovra economica. “Occorre che vengano, ora e nel prossimo futuro, da parte italiana, chiarezza e certezza d’intenti e risultati, al di là di ogni oscillazione nociva alla credibilità degli orientamenti e dei comportamenti del Paese”, ha detto Napolitano all’indomani della sostanziale bocciatura della Finanziaria da parte dei mercati internazionali e dell’Unione europea che ha bollato come “inaffidabile” il giro di vite contro gli evasori varato dalla maggioranza.

Il Capo dello Stato ha poi fatto appello a maggioranza e opposizione affinché la legge venga approvata dalle Camere in tempi certi, “prima dei sessanta giorni previsti per la conversione del decreto”. Come ha detto il Colle, in questi giorni il Parlamento “è impegnato in una discussione travagliata”, sottolineando che è necessario “un impegno comune” delle forze politiche per approvarla il prima possibile.

Napolitano ha chiesto alla politica una prospettiva di medio e lungo periodo sulle politiche economiche che “vada al di là dell’avvicendarsi dei governi”. A partire dal pareggio di bilancio già nel 2013. “Lo ritengo essenziale e ho fiducia che a ciò si attengano tutti. In questo momento nessuno, neanche nell’opposizione, mette in dubbio che si debba raggiungere quell’obiettivo”, ha detto il Capo dello Stato che però ha ammesso che “c’è una forte divergenza” fra le parti politiche su come raggiungere lo scopo. Una cosa è però certa: l’inquilino del Colle continuerà a invitare maggioranza e opposizione al confronto. “Le preoccupazioni per un eccesso di conflittualità tra i partiti e per la forte pressione che calcoli elettorali esercitano sulle singole posizioni sono per me pane quotidiano. Le esprimo oramai da vari anni con molta tenacia, costanza e talvolta anche con molta severità”.

Ma dal workshop di Cernobbio è arrivato un altro illustre appello, quello del presidente della Bce Jean-Claude Trichet che invita l’Italia a “confermare e implementare” la riduzione del debito da tempo annunciata dal governo. Il numero uno di Eurotower ha ribadito che la crisi globale non è affatto finita, e che pertanto i governi europei devono provevdere a “riforme strutturali forti”.

Un commento alle parole di Trichet arriva per bocca del Ministro degli Esteri Franco Frattini, che ha rassicurato il presidente della Bce: “Le sue preoccupazioni – ha detto il titolare della Farnesina troveranno risposta nei fatti”. Frattini, inoltre, confida nel prosieguo del supporto a Italia e la Spagna: “escluderei che la Bce decida di smettere di acquistare i nostri titoli”.

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