“Oltre dieci mesi per una visita gastroenterologica”. Succede a Reggio Emilia e a denunciarlo è il consigliere regionale del Movimento 5 Stelle Andrea Defranceschi, dopo aver raccolto la segnalazione di un cittadino.

Il consigliere vuole cederci chiero e per questo ha presentato un’interrogazione all’assessore alla Sanità Carlo Lusenti. “L’ 12 maggio 2011 un cittadino di Reggio Emilia ha telefonato al servizio Cuptel dell’Ausl per prenotare una visita gastroenterologica – si legge nell’interrogazione – in un primo momento gli è stata proposta una visita a metà luglio, ma si è visto costretto a rifiutare per impegni improrogabili.” A quel punto l’operatore del servizio Cuptel avrebbe proposto come unica alternativa il 26 marzo 2012 .

Un lasso di tempo che non va giù al consigliere a 5 stelle: “Praticamente dieci mesi e mezzo dopo dalla data della chiamata del cittadino e otto mesi dopo dalla data del primo appuntamento proposto – commenta Defranceschi – Tali tempi di attesa, dai 2 ai 10 mesi per una visita allo stomaco non sono tollerabili nell’ambito di un servizio pubblico sanitario che voglia tutelare e garantire la salute dei cittadini. A maggior ragione non si può sopportare l’enorme differenza tra la prima data proposta per la visita e la seconda opzione fornita”.

Defranceschi chiede per questo un intervento della Regione su un tema molto sentito dai cittadini ncome quello della tempistica delle visite. “Quali iniziative intende mettere in campo la Regione Emilia Romagna per migliorare l’efficienza e diminuire drasticamente i tempi di attesa per le visite ai cittadini ed evitare episodi come questo?”. Per la cronaca, un libero professionista di 38 anni, non ha atteso marzo 2012 per fare una visita dello stesso tipo poiché potendo permetterselo qualche giorno fa si è rivolto ad una clinica privata. Risultato? Gli è stata diagnosticata una ernia iattale allo stomaco. “Ma chi non può permettersi queste visite private come fa? Attende dieci mesi?”, si chiede il cittadino.

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