Immagino una conferenza stampa. O meglio un talk show. Ecco sì, ad Annozero, da Michele. Invitati: Bersani, Di Pietro e Vendola. Ci sta che ci siano in studio anche Belpietro e una qualsiasi delle giovani parlamentari del Pdl, scegliete voi.

Immagino che prenda la parola Bersani, e dica: “Uè ragazzi, qui dobbiamo rimboccarci le maniche. Bisogna che salviamo l’Italia dalla crisi politica, economica e culturale. Noi per primi dobbiamo dare un segnale di unità e quindi propongo una bella alleanza Pd, Idv e Sel su quattro o cinque punti comuni”.

Immagino che gli faccia eco Di Pietro. “Si, sono convinto – per dirla in dipietrese – che questa allenza c’azzecca perfettamente con il momento attuale di pericolo per le istituzioni democratiche del Paese. Dobbiamo salvare la nostra democrazia e quindi sono assolutamente d’accordo che dobbiamo unirci in una coalizione composta da noi tre partiti maggiori del centrosinistra, dai movimenti che ci vogliono stare, per un programma comune che metta al centro la difesa delle regole costituzionali”.

A questo punto Nunzia Di Girolamo, deputata del Pdl, balbetta qualcosa sull’accanimento contro Berlusconi e sul fatto che le opposizioni si uniscono solo per sconfiggerlo.

Immagino Vendola, che ribatte subito parlando “del racconto di una Italia migliore e diversa che dobbiamo scrivere, tutti insieme, i lavoratori e le lavoratrici, gli uomini e le donne di cultura, i precari e le precarie della scuola, gli studenti e le studentesse, perché solo in questa maniera possiamo uscire dal recinto del centrosinistra per compiere la nostra missione, parlando ad una moltitudine di persone che ci aspettano”.

Belpietro, rosso in volto, sostiene che quella di Santoro è una trappola, fatta apposta per aggredirlo e che lui non ci sta, non ci sta a questo atteggiamento della sinistra che punta solo ad isolare il povero Berlusconi. E cerca di mettere sul piatto la storia di Ruby e delle minorenni: “Voi fate finta che non sia successo niente, ma non potete ignorare la questione parlando solo di politica”.

Immagino che Santoro tiri fuori un sondaggio che dice chiaramente che questa mossa ha finalmente convinto almeno un quarto degli incerti a votare (il 10% dell’elettorato totale) e questo permetterà al centrosinistra unito di volare verso il 42/43% stravincendo le elezioni.

Colpo di scena, una telefonata in diretta. Chi sarà? Berlusconi? No è Rutelli, che rivendica il suo ruolo centrista e moderato e critica la deriva sinistroide di questa alleanza. Subito però chiede se nella nuova alleanza ci sia spazio per l’Api. A questo punto tutto il pubblico, Santoro, Vauro e Travaglio, Bersani, Di Pietro e Vendola, scoppiano a ridere e parte la sigla finale. O iniziale.

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