L’atmosfera è quella dell’evento. Ieri, con grande spiegamento di forze, il numero uno della News Corp, – e squalo dei media visto il suo sterminato impero che va dal Wall Street Journal al Times di Londra – Rupert Murdoch ha presentato a New York il primo numero di The Daily, quotidiano pensato esclusivamente per l’iPad, il tablet della Apple. The Daily è stato concepito da una join-venture con la casa di Cupertino guidata da Steve Jobs, ed è ora in vendita per abbonamento a 99 centesimi di dollaro a settimana, “meno di 14 centesimi al giorno”, ha spiegato Murdoch (ci si potrà abbonare anche annualmente con 39,99 dollari).

Il responsabile digitale della News Corp, John Miller, ha illustrato il nuovo prodotto insistendo sulla qualità di navigazione, veloce ed agile, e sulla progettazione grafica e multimediale delle pagine in base al racconto che si vuole fare della notizia. Oltre a Murdoch e Miller era presente Eddy Cue, vicepresidente della Apple per i servizi Internet (non c’era Steve Jobs, il numero uno della casa della Mela, in pausa malattia).

Se questa è la cronaca, bisogna aggiungere come quella di Murdoch e Jobs è una scommessa difficile da inquadrare: funzionerà? O sventolerà presto bandiera bianca? Pochi bookmaker sarebbero in grado di fissare delle quote per questa domanda. Sicuramente i super-boss della Mela e della News Corp hanno tutto l’interesse ad investire su questa loro creatura: Jobs per vendere le sue tavolette, Murdoch per dare sostanza alla sua personale campagna in corso ormai da anni contro la gratuità dell’informazione su Internet e contro gli aggregatori alla Google News che creano dei bouquet gratuiti di articoli di tutte le testate online. Anche i mezzi a disposizione non mancano: i giornalisti del Daily sono oltre cento e il tycoon dei media punta in alto: obiettivo quota quindici milioni di lettori ha annunciato ieri.

Ma va detto che, nonostante numerosi annunci strabilianti, i lettori del mondo sembrano preferire ancora la carta. La rivista Wired, bibbia degli smanettoni, ha venduto 100 mila copie della versione per iPad in giugno, quando la tavoletta era appena uscita. Dopo, nonostante la diffusione della device, le vendite sono crollate (23 mila in novembre). Ancora: che destino ha davanti il Daily. “Non so cosa succederà – ci dice Massimo Mantellini, uno dei più noti blogger italiani –, i quotidiani non funzionano benissimo su iPad: io ho abolito i giornali di carta, ma qualche mancanza la sento. Questo progetto mi sembra troppo pensato a tavolino: non è il New York Times che va su iPad, Murdoch non ha questa autorevolezza: è come se io dicessi: ho aperto un nuovo giornale, guardate quant’è figo”. C’è il rischio iFlop? “Nonostante le attese, rispetto a quando l’iPad è stato lanciato, si è visto che le applicazioni non sono l’Eldorado che tutti aspettavano. E non vedo perché per il giornale Murdoch-Jobs le cose dovrebbero andare diversamente”. Anche in rete le posizioni sono simili: se i blogger fossero bookmaker, le scommesse su un rapido declino del progetto riceverebbero quote molto basse.

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