Superare lo scoglio dei sindaci obiettori di coscienza e accelerare i tempi di applicazione della norma. Questi gli effetti del via libera del Consiglio di Stato al decreto “ponte” sui registri per le unioni civili. Il nodo di eventuali obiezione di coscienza dei sindaci è superato dal fatto che il testo parla di ufficiale di stato civile la cui platea è molto ampia. E al tempo stesso, la decisione accelera i tempi in attesa del provvedimento del ministro dell’Interno: le unioni potranno già essere celebrate prima di Ferragosto.

“C’è un diritto assoluto dei partner alla trascrizione nei registri – ha spiegato il presidente della sezione Atti normativi del Consiglio di Stato Franco Frattini – che il decreto tutela con la formula ufficiale di stato civile e questo evita che, attraverso dichiarazioni di coscienza individuale, si possa non dar corso all’attuazione”. Non  caso, subito dopo l’approvazione del ddl Cirinnà, gli amministratori leghisti avevano annunciato il loro rifiuto di celebrare le unioni civili. “Non solo i sindaci possono trascrivere le unioni – precisa Frattini – ma possono delegare altre figure che rivestono altra qualifica. La platea è molto ampia e si evita il rischio che si paralizzi l’attuazione della normativa”.

Il Consiglio di Stato suggerisce inoltre che vengano varati insieme il decreto sui registri e quello che deve emanare il ministero dell’Interno relativo alle formule da usare. “Sarà così possibile in 15 giorni registrare la prima unione civile – rileva Frattini – Un provvedimento di cui vi era assoluta urgenza che, con il nostro parere, oggi può essere adottato immediatamente”.

Un suggerimento che arriva dal Consiglio di Stato è quello di sottoporre al parere del Garante della privacy, da qui a dicembre, l’impianto complessivo delle norme in materia dal momento che vengono utilizzati dati sensibiliInfine, un ulteriore appello ad adottare nei termini i decreti attuativi e a non perdere la scadenza indicata del 5 dicembre prossimo: “Una cosa è un registro disposto con un provvedimento d’urgenza, altra è disciplinare un’intera situazione – ha detto Frattini – Da qui il consiglio a compiere un monitoraggio sul funzionamento del decreto e il suggerimento a produrre circolari informative”.

“Non possiamo che sottoscrivere il richiamo all’urgenza e soprattutto al rispetto delle scadenze che il Consiglio di Stato ha espresso nel dare il suo via libera al decreto ponte sulle unioni civili – ha commentato Gabriele Piazzoni, segretario nazionale di Arcigay – Infine, registriamo con sollievo le parole del Consiglio di Stato sul tema dell’obiezione di coscienza, derubricata a fenomeno estraneo alla legge e di nessuna efficacia. Speriamo che da oggi i sindaci che hanno cercato visibilità mediatica attraverso questa assurda campagna, inizino a finire sulle pagine dei giornali per quello che fanno e non per quello che non hanno voglia di fare”. Soddisfatto anche Aurelio Mancuso, presidente di Equality Italia: “Il Consiglio di Stato ha fornito il suo parere ampiamente prima della scadenza del termine dell’8 agosto riconoscendo nel dispositivo i caratteri d’urgenza del decreto ponte e sollecitando il governo a rendere immediatamente operativa la normativa”.

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