Il lato dei grandi contro la sponda dei piccoli. Se l’Inghilterra non avesse fatto flop, lasciando strada all’Islanda, l’Europeo sarebbe stato spaccato in due. Le quattro più blasonate sulla destra, chi vuole sorprendere come il Belgio e chi ha già sorpreso come Galles e Polonia dall’altro. Ci hanno pensato i vichinghi a compensare almeno un po’ il disequilibrio, che però resta. Perché la novità delle 24 squadre, gli incroci tra seconde e i ripescaggi hanno reso un cammino come quello dell’Italia una sorta di mini-mondiale fatto di sole finali, mentre il percorso dei Diavoli Rossi – arrivati alle spalle degli azzurri nel girone – è una passeggiata di salute (o quasi) verso Parigi.

Portogallo, ci sei? – I pronostici sul lato belga può romperli il Portogallo di Cristiano Ronaldo, approdato tra le migliori otto con tre pareggi e un tiro in porta – quello di Quaresma – valso la vittoria negli ottavi. Niente di più hanno prodotto i lusitani in quattro partite. E ora trovano un altro ostacolo non insormontabile, la Polonia. Lewandowski sonnecchia, Blaszczykovski fa la differenza. Dovevano esserci Croazia e Svizzera, invece tocca a Cristiano e ai polacchi. “Il Portogallo ha un sacco di giocatori forti, ma non sempre questo è una buona cosa, perché il calcio è uno sport di squadra e noi non ci sentiamo inferiori”, ha detto alla vigilia l’ex giocatore della Fiorentina. La vera differenza – e potrebbe pesare – è tutta lì. Nel 2008 la Polonia ha già battuto i lusitani, in netto debito con la fortuna fin qui. Ma vicini come non accadeva dall’Europeo giocato in casa a un possibile urlo di gioia.

Il Belgio contro Bale – Travolgenti negli ottavi, con un risultato roboante ma un po’ falso, i Diavoli Rossi guarderanno Polonia-Portogallo con sguardo interessato. Poi si tufferanno nella sfida a Gareth Bale. Il fenomeno del Real Madrid vuole essere il primo a trascinare il Galles in semifinale durante la fase finale di un torneo internazionale. I gallesi hanno già eguagliato il record raggiunto dalla loro nazionale nel 1958, durante i Mondiali quando venne fermati dal Brasile di Pelé. Ora tocca ai fenomeni del Belgio, maturi al punto giusto per dare sostanza alla generazione d’oro. La vera incognita è la voglia del Galles, la loro grande capacità di corsa, e come deciderà di contrastarla il ct Marc Wilmots, alchimista un po’ sbadato dei Diavoli Rossi. Se il Belgio non arriva a Parigi, con gli accoppiamenti avuti finora, è un fallimento. Anche perché chi sopravvive fino al 10 luglio in quel lato di tabellone si giocherà l’Europeo con meno stress fisico e psicologico delle altre quattro.

Il mini-mondiale dell’Italia – Soprattutto degli uomini di Conte, se non interromperanno la cavalcata: Spagna, Germania e forse Francia varrebbero gli tre ultimi turni di una Coppa del Mondo. Serviranno invece solo ad arrivare a Parigi. Dopo i campioni d’Europa, ora tocca ai più forti del mondo, poi con ogni probabilità ci saranno i padroni di casa. Sempre che l’Islanda non decida di recitare il ruolo di guastafeste. Dopo aver eliminato l’Inghilterra provocando le dimissioni di Roy Hodgson e scatenando le polemiche dei tabloid per la sconfitta storica, gli islandesi hanno la testa sgombra di pensieri. L’organizzazione tattica, una buona tecnica e l’entusiasmo fanno il resto. La pressione, insomma, sarà tutta sui galletti, che hanno trovato un grande Antoine Griezmann e aspettano Paul Pogba. Passi per l’Islanda, ma contro Germania o Italia servirà anche lui, il grande assente finora.

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