Un seggio per due. Italia e Olanda si spartiranno il mandato di membro non permanente nel Consiglio di Sicurezza Onu per il biennio 2017-2018: il primo anno a tenerlo sarà Roma, il secondo Amsterdam. E’ stato questo il compromesso cui i due Paesi sono arrivati martedì 28 giugno, nel corso di un incontro tra i ministri degli Esteri, Bert Koenders e Paolo Gentiloni, e il presidente dell’Assemblea Generale Mogens Lykketoft.

Una scelta rarissima, che è giunta dopo cinque fumate nere e una maratona diplomatica iniziata alle dieci del mattino. Fino a tarda sera, infatti, nessuno tra Italia e Olanda aveva raggiunto il quorum di 128 voti per il secondo seggio non permanente in Consiglio di Sicurezza del gruppo dell’Europa Occidentale: alla quinta votazione consecutiva entrambi gli Stati avevano ottenuto 95 voti. Per questo il presidente dell’Assemblea Generale Mogens Lykketoft ha sospeso la seduta per 20 minuti e ha permesso alle delegazioni di continuare le trattative dietro le quinte.

“La proposta di dividere il seggio in Consiglio di Sicurezza tra Italia e Olanda è nata a New York su iniziativa italiana dopo il pareggio 95 a 95 in Assemblea Generale e dopo che gli olandesi avevano mostrato segnali di apertura”, ha fatto sapere il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni. Che ha aggiunto: “Con questa proposta vogliamo passare un messaggio di unità di due paesi europei e abbiamo preso spunto da questa parità perfetta, 95 a 95 nell’ultimo voto”. Dello stesso parere anche il collega olandese Bert Koenders, che ha fatto sapere: “L’Assemblea Generale ha inviato un chiaro segnale, riflesso nell’ultimo voto con 95 preferenze a testa, ossia che approva allo stesso modo Italia e Olanda”.

L’Assemblea Generale si riunirà oggi, mercoledì 29 giugno, alle 10 locali (le 16 a Roma) per formalizzare la proposta di Italia e Olanda. E mentre la Svezia è passata al primo turno per l’altro seggio assegnato quest’anno all’Europa Occidentale, gli altri membri eletti per il biennio 2017-2018 sono la Bolivia, passata con 183 voti per l’America Latina e Caraibi, l’Etiopia con 185 per l’Africa, e il Kazakistan, eletto con 138 voti per l’area Asia-Pacifico.

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