Decine di tigrotti senza vita, disposti ordinatamente su di un telo. Con quest’immagine i media thailandesi hanno comunicato il ritrovamento di più di 40 cuccioli di tigre in un congelatore nel tempio buddista “Wat Pha Luang Ta Bua” in Thailandia, conosciuto non a caso come “Il tempio delle tigri”. Secondo la Bbc i monaci del luogo sono indagati per traffico illecito di animali selvatici e maltrattamenti. Il tempio era famoso perché gli animali che ospitava erano innaturalmente docili, cosa che permetteva ai turisti di scattare foto abbracciati ai felini. I monaci hanno sempre sostenuto che l’apatia delle tigri era dovuta a un addestramento particolare, non era conseguenza della somministrazione di droghe.

Il ritrovamento è avvenuto durante lo sgombero disposto qualche giorno fa dalle autorità thailandesi, dopo anni di sospetti e accuse riguardanti il traffico di animali e maltrattamenti a cui sarebbero stati sottoposti gli animali. I cuccioli privi di vita – assieme ad altri animali e contenitori con liquidi ancora non identificati – rinfocoleranno le polemiche e rilanceranno le accuse ai monaci di aver esercitato un’attività senza licenza creando un vero e proprio allevamento di tigri a scopo di lucro a pochi chilometri da Kanchanaburi, nell’ovest del Paese.

Il tempio, che ha attirato centinaia di turisti stranieri alla settimana, si trova vicino al famosissimo “ponte sul fiume Kwai“, un’altra importante attrazione turistica della regione. Non è ancora chiaro da quanto tempo le carcasse si trovassero all’interno. Nel mese di marzo, per mettere a tacere le accuse di traffico, i responsabili avevano però già ammesso sulla pagina Facebook del tempio di conservare nella struttura delle carcasse di animali deceduti per cause naturali dopo la nascita.

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