Virginia Raggi 675

Virginia Raggi è la reginetta del buon senso, e il buon senso è come l’amatriciana: a Roma piace “sia a destra che a sinistra”. È già di parecchie lunghezze avanti ai concorrenti nei sondaggi. Intanto, lo diciamo solo perché il tema è divenuto di prorompente attualità, ha già partorito. Quanti punti valga una gravidanza è questione che sarà sicuramente stimata. Superata felicemente la prova mamma coniugando casa, lavoro e politica senza sciuparsi.

Tra le virtù di Virginia c’è il sorriso, new entry in casa dei cinquestelle che finora avevano comunicato con eloqui piuttosto aggressivi, e la gentile vaghezza dei proponimenti. “Sei stata enorme”, le ha detto uno dei settemila fan che hanno commentato la prova dell’altra sera da Giovanni Floris. Un altro è giunto a dire: “Nemmeno Alessandro e Luigi sono riusciti a zittire Floris come hai fatto tu”.

Virginia dunque sta superando nelle simpatie Alessandro Di Battista e pareggiando il conto perfino con Luigi Di Maio, il leader maschio. A ben pensarci Raggi è Di Maio femmina: equilibrata, ponderata, miscelata, né di sinistra e né di destra. Al centro del centro. Tecnicamente democristiana. L’abito fa il monaco in questi casi. L’altra sera indossava una opportuna camicetta beige ancien régime per contrasto all’ambiente giovanilistico di Floris, mentre dall’attempato Bruno Vespa ha sfoggiato una giacca di un brillante e libertino blu cobalto. Ha detto e ripetuto: “Onestà”, serve l’onestà, e come darle torto! Virginia ha rivendicato la sua “inesperienza” (e giù applausi); alla prova delicata di spiegare il proprio ruolo nello studio Previti ha sinteticamente risposto: “Ero praticante”. E quando lo incontrava? “Buongiorno e buonasera”. E cosa pensava di lui? “Niente”. Come niente?

Si vede che anche gli astri sono con lei. Il divino Otelma già lo scorso 7 marzo ha reso pubblico il pronostico: vincerà.

Il Fatto Quotidiano, 17 marzo 2016

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