La dedizione al lavoro non sempre paga. Ne è un esempio il nuovo direttore della Reggia di Caserta, Mauro Felicori, finito nel mirino dei sindacati perché “lavora troppo“. L’accusa è reale ed è contenuta in un documento ufficiale di protesta: “Gestione della Reggia di Caserta. Rilievi”, come riporta Il Mattino, firmato da un numero sostanzioso di sigle sindacali. Ma non solo: il fascicolo è stato inviato al ministro dei Beni Culturali, Dario Franceschini, proprio colui che ad agosto ha scelto il manager 63enne bolognese come responsabile della Reggia. Tra i destinatari del documento di protesta anche il segretario generale del ministero dei Beni culturali e il responsabile della Direzione generale dei musei.

All’interno delle tre pagine stilate dai sindacati si legge testualmente: “Il Direttore permane nella struttura fino a tarda ora, senza che nessuno abbia comunicato e predisposto il servizio per tale permanenza. Tale comportamento mette a rischio l’intera struttura“. La prassi vuole che, essendo il documento ufficiale, il ministero chieda spiegazioni al diretto interessato, e così è stato: Felicori dovrà adesso spiegare le ragioni del suo comportamento “anomalo”.

In effetti il neodirettore bolognese ha un modus operandi che si distanzia parecchio da quello dei suoi predecessori. A partire dalla decisione di trasferirsi a Caserta in modo da non dover fare il pendolare e poter arrivare facilmente in ufficio alle 7.30 e restare fino alle 20.00/21.00. Felicori, inoltre, ha l’abitudine di passeggiare per i corridoi e le sale della Reggia verso le 17 e le 18.30, cioè dopo l’orario di chiusura, ammirando ma anche controllando la struttura e i suoi dipendenti. Durante il weekend poi, il direttore non torna a Bologna ma è la moglie a raggiungerlo e insieme approfittano del tempo libero per visitare Caserta e provincia. Le gite fuori porta sono anche documentate sul profilo Facebook del manager, accompagnate da suggerimenti per migliorarne l’attrattività turistica.

Il comportamento “che mette a rischio l’intera struttura” intanto, nel solo mese di febbraio 2016 ha fatto registrare numeri record per visitatori e incassi con un aumento del 70% rispetto allo stesso mese un anno fa. I dati sono riportati dallo stesso direttore che su Facebook scrive: “Più che raddoppiati gli incassi per la vendita dei biglietti, passati da 70mila a oltre 155mila euro, con 15.004 visitatori paganti a febbraio 2016 rispetto ai 6.106 dello stesso mese dell’anno precedente”. Stesso risultato anche per gli abbonamenti annuali, passati da quasi 3.000 a più di 8.000.

Resta adesso da vedere come reagirà il ministero alla denuncia dei sindacati e come Felicori spiegherà il suo comportamento “pericoloso”. Intanto il presidente del Consiglio Matteo Renzi, su Facebook ha scritto: “L’accusa sembra ridicola, in effetti lo è. I sindacati che si lamentano di Felicori, scelto dal governo con un bando internazionale, dovrebbero rendersi conto che il vento è cambiato. E la pacchia è finita! La Reggia di Caserta è un luogo meraviglioso, ad appena un’ora di treno da Roma Termini. Il direttore Felicori ha un mandato chiaro: Rilanciarla. E noi siamo con lui”. 

Sulla questione è intervenuta anche la leader Cgil, Susanna Camusso, chiamata in causa da un utente che su Twitter che la invitava a difendere “il sindacato da questi sindacalisti”: “Sì! Si può sbagliare, ma quando si sbaglia bisogna riconoscerlo e quei sindacati a #reggiacaserta hanno sbagliato!” ha twittato.

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