“Il Comune di Pisa ha accettato fideiussioni nulle da parte del Gruppo Bulgarella, per un totale di 4,5 milioni di euro”. Lo sostiene il gruppo Una città in Comune-Prc secondo il quale tra finanziarie non abilitate al rilascio di questo tipo di garanzie e altre segnalate dalla Banca d’Italia e oggetto di indagini della Guardia di Finanza, adesso il Comune si trova a fare i conti con scheletri di cemento sparsi per la città e fideiussioni che valgono come carta straccia. “Siamo di fronte a un sistema in cui l’amministrazione si espone a un rischio totale nei confronti dell’imprenditore”, ha commentato Francesco Auletta, consigliere comunale per Una città in Comune-Prc. Mentre l’amministrazione ha dichiarato di aver aperto “un’inchiesta interna per capire se gli uffici abbiano rispettato la normativa vigente riguardante le fideiussioni”.

Fideiussioni nulle per 4,5 milioni. Oltre a 4,2 milioni di imposte – Se si studiano le fideiussioni non valide delle quattro “grandi incomplete” del Gruppo Bulgarella a Pisa, si nota che la fetta più ampia riguarda il progetto di Piazza del Terzo Millennio, con oltre 3 milioni di euro di garanzie nulle. La prima fideiussione da 2 milioni e 900 mila euro presentata in Comune dall’imprenditore di Valderice è stata rilasciata dalla Medusa Leasing Spa di Cassino. La società è stata cancellata dalla Banca d’Italia dall’elenco generale delle imprese abilitate al rilascio di garanzie per appalti pubblici il 27 maggio 2009, circa due mesi prima del rilascio del permesso a costruire da parte del Comune.

Il resto dei guai è venuto dopo i permessi, ma anche se non c’è stato dolo o incuria, per l’amministrazione la grana resta. A garanzia del completamento dei lavori, la società dell’imprenditore trapanese ha presentato infatti anche le fideiussioni della società Airone Spa (45mila euro), firmata l’8 novembre 2012, 13 giorni prima che Airone venisse cancellata dalla Banca d’Italia dall’elenco delle società abilitate al rilascio; della Finance Spa di Spoleto (46.500 euro), il 23 luglio 2013, tre mesi prima della sua cancellazione; della United Consulting Finance (Ucf). Quest’ultima, cancellata dalla Banca d’Italia il 21 luglio 2011 e successivamente fallita, faceva capo al “Madoff Torinese” e nome di spicco della lista Falciani, Antonio Castelli, che tra il 2009 e il 2011 ha rilasciato in Italia 5875 polizze spazzatura, per un totale di 465 milioni di euro. Le altre garanzia non più valide sono ancora della Ucf, con 541mila euro per l’ex Colonia Vittorio Emanuele II e 291mila euro per quelli al Parco delle Torri; della Finance Spa, con 57mila euro per il complesso dei Frati Bigi; del Consorzio Impresa Italiana Fidi, anch’essa non abilitata al rilascio di questo tipo di garanzie.

Dulcis in fundo le tasse non pagate. L’amministrazione di Pisa in una nota ha fatto sapere che “le imprese del gruppo Bulgarella risultano al momento debitrici per Imu e Ici non ancora pagate per circa 4,2 milioni di euro. Sono state avviate le procedure per il recupero […] Sono stati attivati accertamenti, decreti ingiuntivi e ogni atto utile”.

Comune: “Indagine interna e provvedimenti in caso di irregolarità” – “E’ stata avviata un’indagine interna per capire se gli uffici abbiano rispettato la normativa vigente riguardante le fideiussioni presentate da costruttori incaricati di svolgere lavori pubblici – ha dichiarato a ilfattoquotidiano.it l’assessore ai Lavori Pubblici, Andrea Serfogli – Va detto che, probabilmente, questo aspetto è stato sottovalutato”. Nel caso in cui una fideiussione perda di validità, è compito dell’azienda che l’ha depositata, in questo caso il Gruppo Bulgarella, informare l’ente pubblico. Serfogli ha spiegato che “se una fideiussione risulta non escutibile, l’amministrazione chiede innanzitutto all’impresa di sostituirla con una valida. In caso di inadempienza, faremo le nostre valutazioni”. “Sono curioso di sapere quali nuove fideiussioni si aspettano – ha commentato Auletta – Chi si farà garante per un gruppo con debiti da 150 milioni di euro con le banche?”.

Twitter: @GianniRosini 

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