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Le diete? Una boiata (lo dice lo scienziato)

Le diete miracolose non esistono. Come non esistono cibi in assoluto benefici o malefici. Come non esiste l’elisir di lunga vita. Come ogni consiglio alimentare che di volta in volta viene venduto come la soluzione di tutti i mali, è una bufala

di Caterina Soffici

Le diete miracolose non esistono. Come non esistono cibi in assoluto benefici o malefici. Come non esiste l’elisir di lunga vita. Come ogni consiglio alimentare che di volta in volta viene venduto come la soluzione di tutti i mali, è una bufala. Lo sappiamo, ma nessuno di noi riesce a resistere alla tentazione di indugiare su quei richiami accattivanti: ecco i 10 cibi anticancro, i sette rimedi miracolosi contro il colesterolo, le 9 bacche che vi faranno vivere fino a cent’anni, i 12 frutti che combattono la pressione alta.

Siamo sommersi di diete (Dukan, “paleolitica”, Atkins, dell’Indice Glicemico e via elencando) e invasi da nutrizionisti, ognuno con la propria infallibile ricetta di lunga vita, spesso contrapposta: mangiare pasta tutti i giorni, non mangiarla affatto, mangiare carboidrati dissociati dalle proteine, mangiarli associati, non mangiare proteine, eccedere in proteine, mangiare poco e spesso, mangiare tanto e solo una volta al giorno, mangiare soprattutto la sera, mangiare soprattutto la mattina, non mangiare uova, mangiare uova che sono l’alimento meno contaminato sul pianeta, fare molta ginnastica, non esagerare con la ginnastica. Tutte boiate pazzesche, senza nessuna base scientifica e spesso dannose. Non sono altro che annunci civetta, lo sappiamo. Eppure ci caschiamo. Perché siamo ossessionati dal cibo. E perché oltre al cibo siamo ossessionati dalle mode, come dimostrano le code all’Expo di Milano di questi giorni. Aggiungeteci il cazzeggio mediatico e la frittata è fatta. Come nel caso del demenziale dibattito sulla carne rossa, il bacon e la salsiccia.

A chi vuole sottrarsi a questo delirio consigliamo la lettura di un saggio appena tradotto in Italia, Il mito della dieta di Tim Spector, professore di Epidemiologia Genetica al King’s College di Londra, che spiega la vera scienza dietro a quello che mangiamo. Spector analizza i motivi per cui il cibo è diventato un problema e punta il dito contro i ciarlatani che reclamizzano le proprie ricette. Ci sono – scrive – almeno 30 mila titoli (solo in inglese) su cibo, diete e alimentazione. E nessuno di questi dice la verità.

Qualche esempio. Dagli anni Ottanta ci hanno martellato con l’idea che i cibi grassi fanno male, ma gli abitanti di Creta, pur essendo tra i maggiori consumatori di grassi al mondo, sono una delle popolazioni più sane e longeve. Come è possibile? Poi è stata la volta dello zucchero, il vero diavolo dei tempi moderni, il demone nascosto ovunque. Ma la verità non è così semplice, dice Spector. Gli abitanti di Cuba sono molto più sani degli americani, anche se un cubano assume il doppio degli zuccheri di un americano. Allora?

Nel 1993 il professor Spector ha istituito il Registro dei gemelli del Regno Unito ed è ha coordinato il più imponente studio internazionale sui gemelli. Da una vita raccoglie dati sui monozigoti separati alla nascita ed è stato capace di determinare o quanta parte di una caratteristica sia dovuta dai geni ereditati dai genitori e quanta invece dall’ambiente in cui si vive.

Il database rivela cose interessanti, a proposito dell’alimentazione. Per esempio, che il 60-70 per cento del peso corporeo di una persona è dovuto ai geni e solo il 30-40 per cento al regime alimentare. Chi è di “costituzione robusta” non sarà mai un mingherlino e viceversa. Con riguardo alle diete, Spector ha scoperto che il gemello che aveva negli ultimi 3 mesi seguito una dieta era mediamente 1,5 kg più pesante del gemello che non l’aveva seguita. Perché ognuno di noi risponde in maniera diversa al cibo e la riposta sta nei batteri intestinali. Invece di essere indesiderati “inquilini” del nostro corpo, sono responsabili di una corretta eliminazione delle sostanze tossiche e di una assimilazione di quelle buone.

Il segreto non sta solo in quello che si mangia, ma in quello che si espelle. E bisogna imparare a conoscere i nostri batteri: è buono per noi quello che piace a loro ed è dannoso cosa li uccide, per esempio gli antibiotici e il collutorio (uccide i batteri buoni). Il testo è diviso in capitoli, ognuno è dedicato a un gruppo di alimenti. Nelle proteine animali c’è anche la carne rossa e le carni lavorate. E indovinate un po’ cosa dice (Soluzione per i pigri: aumenta il rischio di malattie cardiache, di cancro e la mortalità in generale. C’è anche la spiegazione scientifica).

Da Il Fatto Quotidiano, 28 ottobre 2015

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