Cologno festeggia, Piazza Affari no, gli analisti si dividono. I dati sull’incremento degli abbonamenti a Mediaset Premium nel trimestre luglio-settembre vengono accolti positivamente dal Biscione, ma il titolo perde il 4,1% in Borsa in una giornata sostanzialmente piatta. Erano attesi con la prossima trimestrale del gruppo, l’11 novembre, ma sono stati anticipati di un mese: gli abbonati al 30 settembre sono 1 milione 815mila, 112mila in più rispetto a fine giugno. Secondo l’azienda sono quindi stati “superati gli obiettivi prefissati dal budget trimestrale” e, visto che la soglia da raggiungere entro l’anno è di 200mila nuove persone fidelizzate, l’obbiettivo è ampiamente alla portata essendo già stata coperta più della metà del tragitto. In teoria.

Perché da qui al 31 dicembre l’incremento potrebbe sensibilmente rallentare, anche se da Mediaset fanno sapere che anche la prima settimana di ottobre conferma il trend. Il ragionamento – fatto anche da diversi analisti – è semplice. L’aumento degli abbonati è sostanzialmente riconducibile all’effetto-Champions, per la cui esclusiva nel triennio 2015-18 il Biscione ha investito quasi 700 milioni di euro. E la fetta più grossa di chi ha deciso di entrare nel mondo delle pay-tv o di migrare da Sky a Premium per godersi Juventus, Roma e le grandi del calcio europeo lo ha già fatto nei mesi estivi o durante la prima settimana della competizione, quando davvero chiunque ha compreso che mai si sarebbe realizzata una stretta di mano con Murdoch per la spartizione dei diritti. Quindi, da qui a fine anno, la crescita è destinata a rallentare. Con il rischio di mettere in pericolo il secondo step da raggiungere.

E la Borsa ha detto la sua sull’argomento, anche se sul pesante rosso potrebbe aver pesato in parte la presa di beneficio dopo cinque giorni di chiusure positive. Fonti Mediaset, contattate da ilfattoquotidiano.it, non commentano l’andamento del titolo ma ribadiscono le granitiche certezze ostentate in questi mesi: “Noi abbiamo un piano triennale ben preciso, con diverse finestre intermedie di target. Abbiamo superato la prima e siamo certi di arrivare a quanto previsto per la seconda, anche prima di fine dicembre”. Piazza Affari ha una visione diversa, ma il colpo di coda potrebbe arrivare davvero grazie alla “Champions sotto l’albero”. Tradotto: a Cologno starebbero studiando un piano promozionale per le feste natalizie (confidando, magari, in Juve e Roma qualificate agli ottavi…) con offerte e sconti nella speranza di fidelizzare il cliente, grazie anche alle partnership con Telecom e Vodafone lanciate in estate e a un ricco palinsesto per gli abbonati Cinema in virtù degli accordi in esclusiva con Warner e Universal.

Una visione globale e sul lungo periodo, quindi: Champions e film a braccetto, anche se sul bilancio la voce davvero pesante – e quindi quella dalla quale dipenderà il rientro dell’investimento – resta quella del calcio. Con l’obiettivo finale fissato a quota 500mila nuovi abbonati nel triennio, che a Mediaset confidano di raggiungere già il prossimo anno. Molto, se non tutto, e i dati di quest’anno vanno pesati anche in questo senso, dipenderà anche da chi si qualificherà alla prossima edizione dell’ex Coppa Campioni. Per quanto questa tesi venga rigettata da Cologno, la presenza di Milan e Inter – e del relativo bacino di tifosi – ha un peso, quantomeno potenziale, ben diverso da Fiorentina, Lazio o (in parte) Napoli.

E a prescindere dal chi, una certa importanza è rivestita anche dal numero di squadre italiane presenti ai gironi. Il terzo club italiano in Champions, infatti, oltre ad allargare la platea di tifosi direttamente coinvolti, garantisce a Mediaset la possibilità di migliorare l’offerta in chiaro senza intaccare il lato abbonamenti. In questa stagione, la scelta di trasmettere solo su Premium la Juventus rientra in una precisa strategia, ma la mancata qualificazione della Lazio ha costretto il Biscione ad alternare la trasmissione dei match in chiaro della Roma con una partita tra due squadre straniere che hanno un appeal diverso sul pubblico. La sconfitta dei giallorossi contro il Bate Borisov, martedì 29, ha fatto registrare 2.760.000 di spettatori totali (11.18% di share) contro 1 milione 428mila totalizzato da Real Madrid-Shakhtar Donetsk trasmesso nella giornata d’esordio.

Dati ai quali negli uffici di Cologno si dà poco peso, poiché la vera scommessa è la pay: “Se il primo obiettivo fosse il mercato in chiaro le partite andrebbero su Canale 5, dove gli ascolti crescerebbero in automatico – ragionano – La visione aziendale è a lungo termine e punta sull’accrescimento dell’offerta di Premium”. Con il mirino puntato a 500mila nuovi abbonati, da raggiungere nei prossimi tre anni. Per ora, dicono, ci siamo. Anche se in giornata la società della famiglia Berlusconi ha precisato che il target dei 2 milioni di clienti indicati a fine luglio, contro gli 1,9 milioni di abbonati dichiarati oggi come obiettivo, comprendeva anche i diritti attivi delle carte prepagate, che generalmente Mediaset non inserisce nei dati su Premium perché volatili. La fiducia del management trova pareri contrastanti: Banca Akros, come riferito dall’agenzia Reuters, parla del raggiungimento dei 2 milioni come target “impegnativo”. Appuntamento al prossimo traguardo intermedio.

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