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Profughi, vicepresidente Consiglio Marche contro Gabrielli: “Per te olio di ricino”

Il leghista Sandro Zaffiri scrive post con pesanti offese e minacce su Facebook contro il prefetto di Roma. "Nessuno può permettersi di evocare pratiche fasciste" ha commentato il governatore delle Marche Luca Ceriscioli
Profughi, vicepresidente Consiglio Marche contro Gabrielli: “Per te olio di ricino”
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Pesanti offese e minacce rivolte al prefetto di Roma Franco Gabrielli da parte del vicepresidente del Consiglio regionale delle Marche Sandro Zaffiri. “Gabrielli, porco di un comunista al servizio del Pd. Attento che ti abbiamo segnato sul nostro elenco, arriveremo. D’olio di ricino te ne daremo tanto”, sono le parole postate sabato 18 luglio su facebook dal politico della Lega Nord e indirizzate all’ex capo della Protezione civile per la vicenda del trasferimento di un gruppo di immigrati a Casale San Nicola, nella periferia di Roma.

Contro il post di Zaffiri, tra gli esponenti politici, è intervenuto il presidente dell’Assemblea legislativa della medesima regione Antonio Mastrovincenzo: “Ritengo gravissime – ha detto il presidente – le parole pubblicate ieri su Fb da Sandro Zaffiri. Con espressioni inaccettabili, ha offeso pesantemente e minacciato il prefetto di Roma Gabrielli, colpevole secondo lui di aver permesso l’accesso a diciannove profughi in una struttura di accoglienza, forzando il blocco di manifestanti guidati da Casa Pound. Sono amareggiato – ha aggiunto Mastrovincenzo –  da parole che oltraggiano le istituzioni e, allo stesso tempo, fomentano intolleranza verso persone disperate che fuggono da guerre e miserie. Zaffiri è vicepresidente del Consiglio regionale delle Marche, terra accogliente e solidale; il ruolo che ricopre non gli consente di superare il limite della decenza e del rispetto delle istituzioni”.

Anche il governatore Luca Ceriscioli è intervenuto esprimendo piena solidarietà a Gabrielli: “Nessuno può permettersi di evocare pratiche fasciste, per di più se è un rappresentante delle istituzioni. É vergognoso e mi auguro possa quantomeno chiedere scusa al prefetto”.

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