“Questa operazione non è una perdita, ma un grosso vantaggio. Noi cresceremo qui a Parma”. Alberto Broggi, fondatore di VisLab (Vision e intelligent systems laboratory) e docente del dipartimento di ingegneria dell’informazione dell’Università di Parma e ora in aspettativa, parla dell’acquisto della sua azienda – che dal 1998 si lavora per sviluppare un veicolo automatico senza guidatore – da parte dell’americana Ambarella. Che l’ha comprata per 30 milioni di dollari. Ma nonostante l’acquisizione, VisLab non se ne andrà da Parma.

La start up italiana – che in passato ha ricevuto anche un paio di milioni di euro dall’Europa e altri fondi dalla Regione Emilia Romagna – riceverà così i fondi che non ha mai avuto per continuare a sviluppare i suoi “sistemi di percezione per autoveicoli” e i due team, italiano e americano, lavoreranno insieme.

La storia – Per un po’ di anni il progetto rimane all’interno delle mura universitarie, poi nel 2009 nasce VisLab che nel 2010, unica al mondo, riesce a fare viaggiare un veicolo automatico per 13mila chilometri da Parma fino a Shangai. E nel 2013, partendo dal campus universitario, l’auto senza guidatore arriva nel centro di Parma. Un percorso molto più breve, ma molto complesso perché fatto in ambiente urbano con traffico, semafori e curve.

Quando la Google car era un oggetto sconosciuto a Parma si ragionava già sull’auto senza guidatore, immagazzinando da allora una mole di dati e conoscenze che secondo il comunicato di Ambarella permetterà alla società americana di fare un salto in avanti di vent’anni grazie al know how di Broggi e del suo team formato da 27 persone. “Uno sposalizio perfetto”, lo definisce il docente, che unisce VisLab al produttore di chip per le telecamere GoPro.

Il lavoro del team a Parma – “Un veicolo senza guidatore – spiega Broggi – si compone di tre parti. La percezione di cosa ha intorno, la parte decisionale e l’attuazione delle scelte che è l’area più meccanica”. A Parma hanno quindi sviluppato l’intelligenza artificiale del veicolo e un sistema di telecamere, mentre Google sta puntando sui laser. “Si tratta di due strade parallele – aggiunge il fondatore di VisLab – con la nostra che ha il vantaggio del basso costo”.

Ma quando potremo vedere le driverless car in circolazione? “Secondo Tesla (una delle tante case automobilistiche che stanno lavorando al progetto, ndr) sono già pronte, ma altri parlano di 4-5 anni. E comunque dipende dal percorso. Farle circolare sulle autostrade è più semplice, mentre per i centri urbani ci vorrà qualche anno in più”.

Il 2015 delle start up – L’operazione di VisLab, la più importante di questa prima parte dell’anno per quanto riguarda le start up, chiude un inizio di 2015 eccellente per le imprese innovative. L’anno infatti si era aperto con la vendita di GPRenewable, specializzata nelle miniturbine eoliche e fondata Gianluigi Parrotto (classe 1994) a un fondo Usa per 5,5 milioni di euro. Era solo l’inizio. In febbraio Mapp2app (guide turistiche sulle app) è stata acquistata dal gruppo svizzero Bravofly, e poi è arrivato il momento di Pizzabo, startup bolognese per la consegna delle pizze, finita nella mani di Rocket Internet.

Rimanendo nel mondo food, Restopolis e Mytable, due startup specializzate nelle prenotazioni online dei ristoranti, sono state acquisite da TheFork, società di proprietà di Trip Advisor. Infine, Pazienti.it, la piattaforma che mette in contatto pazienti e medici con questi e risposte, il 20 giugno è entrata a fare parte del gruppo Sapio.

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