Prosegue l’iter della class action presentata da Altroconsumo contro FCA Italy e Volkswagen Italia, accusate di dichiarare consumi inferiori a quelli verificati dai test effettuati dall’associazione dei consumatori. È stata infatti fissata per il 3 luglio, alle ore 9, presso la prima sezione civile del Tribubale di Torino, la prima udienza: è il passo conseguente al deposito della prima class action del genere in Europa, avvenuto il 24 febbraio scorso. Il Tribunale di Venezia, competente per l’azione collettiva contro Volkswagen, non ha ancora fissato udienze.

Nell’autunno 2014, Altroconsumo aveva pubblicato i risultati delle sue prove su una Fiat Panda 1.2 a benzina e su una Volkswagen Golf 1.6 TDI: i test avevano rilevato differenze del 20-25% nel caso della Panda, e del 50% nel caso della Golf, tra valori dichiarati e valori misurati in laboratorio con la procedura ufficiale. Secondo Altroconsumo, i consumatori hanno subito un danno “prodotto dall’assenza nell’auto acquistata delle caratteristiche pubblicizzate” e dunque avrebbero diritto al risarcimento dei danni patiti, ossia della differenza fra consumo “reale” e consumo dichiarato dalla Casa, per i km effettivamente percorsi.

Ora, al di là di quello che deciderà il giudice di Torino dopo aver sentito per la prima volta le due parti, la class action di Altroconsumo solleva un tema importante: la normativa europea Nedc con cui – dagli anni 80 – vengono misurati i consumi non solo è lontana dalla realtà d’uso, ma è anche molto tollerante sui parametri e sulle modalità di effettuazione delle prove. Per questo motivo, nel 2017 entrerà in vigore un nuovo, più realistico protocollo, chiamato World Light Vehicle Test Procedure.

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