Scende ancora l’inflazione nell’Eurozona, Italia inclusa. Nel nostro Paese, comunica l’Istat, cala dallo 0,3% di ottobre allo 0,2% di novembre. Dopo il ‘rimbalzo’ del mese scorso, inoltre, a novembre torna a scendere l’inflazione nell’Eurozona dove si è attestata allo 0,3% rispetto allo 0,4% del mese precedente. Questa la prima stima resa nota oggi da Eurostat. Con l’eccezione di ottobre, è da gennaio che il tasso d’inflazione nell’Eurozona sta costantemente diminuendo.

Dati Istat –  Il cosiddetto carrello della spesa a novembre rincara, riportandosi ai livelli di aprile, ovvero di sette mesi fa. Balzo nei prezzi dei beni alimentari, per la cura della casa e della persona. Prezzi che segnano un aumentano dello 0,5% su base annua, dal +0,1% di ottobre. A novembre, secondo le stime preliminari, l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (Nic), al lordo dei tabacchi, diminuisce dello 0,2% rispetto al mese precedente e aumenta dello 0,2% nei confronti di novembre 2013 (era +0,1% a ottobre). L’inflazione acquisita per il 2014 scende allo 0,2% dallo 0,3% di ottobre. La lieve accelerazione dell’inflazione, a novembre, sottolinea l’Istat, deriva soprattutto dalla ripresa su base annua dei prezzi degli alimentari non lavorati (+0,8%, da -0,2% di ottobre) e, in minor misura, di altre tipologie di prodotti. Questa dinamica è in parte bilanciata dall’accentuazione della flessione tendenziale dei prezzi degli energetici non regolamentati (-3,2%, da -2,2% del mese precedente). Al netto degli alimentari non lavorati e dei beni energetici, l’inflazione di fondo resta stabile a +0,5%; mentre al netto dei soli beni energetici, sale a +0,5%, da +0,4% di ottobre.

Il calo mensile dell’indice generale è da ascrivere principalmente alla diminuzione dei prezzi degli energetici non regolamentati (-2,4%) e ai ribassi, in parte condizionati da fattori stagionali, dei servizi relativi ai trasporti (-1,2%) e dei servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (-0,8%); a contenere questo calo sono i rialzi congiunturali dei prezzi di vegetali freschi (+8,5%), frutta fresca (+2,4%) e servizi relativi alle comunicazioni (+1,5%).
Rispetto a novembre 2013, i prezzi dei beni mostrano una flessione più ampia (-0,4 %, da -0,3% di ottobre) e il tasso di crescita dei prezzi dei servizi sale allo 0,9% (da +0,7% del mese precedente). Pertanto, rispetto a ottobre 2014, il differenziale inflazionistico tra servizi e beni si amplia di tre decimi di punto percentuale. I prezzi dei beni alimentari, per la cura della casa e della persona aumentano dello 0,6% in termini congiunturali e dello 0,5% in termini tendenziali (in accelerazione dal +0,1% di ottobre).

 

Articolo Precedente

Lotta a evasione, Gdf: “No a tagli organici o ci saranno ripercussioni negative”

next
Articolo Successivo

La lezione di Montezemolo: “Meno figli di in fabbrica, premiare il merito”

next